“No alla violenza e alla rottura della legalità in qualsiasi forma: è un imperativo da non trascurare in nessun momento, in funzione della lotta che oggi si combatte, anche con importanti successi, soprattutto contro la criminalità organizzata, ma più in generale in funzione di uno sviluppo economico, politico e civile degno delle tradizioni democratiche e del ruolo dell’Italia”. Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel testo ‘Il nostro omaggio’ che apre il libro ‘Nel loro segno’ edito dal CSM in memoria dei magistrati uccisi dal terrorismo e dalle mafie e che verrà presentato dal Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Ernesto Lupo, nel corso della celebrazione di oggi 9 maggio al Quirinale.
La cerimonia di quest’anno sarà dedicata in particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane: tra loro i dieci magistrati che, per difendere la legalità democratica, sono caduti per mano delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche.
La cerimonia nel salone dei Corazzieri sarà condotta da Eugenio Occorsio, figlio del magistrato Vittorio ucciso nel 1976 e sarà caratterizzata dalle testimonianze di familiari di vittime appartenenti alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri, e alla Polizia Penitenziaria, di Francesca Marangoni, figlia di Luigi, Direttore Sanitario del Policlinico di Milano ucciso nel 1981, e di alcuni studenti della Scuola Vantini di Rezzato (Brescia) che hanno partecipato al progetto “Il cammino della memoria”.
Nel corso della celebrazione verrà presentato dal Direttore generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Luciano Scala, il Portale della “Rete degli Archivi per non dimenticare” teso a rendere fruibili le varie fonti documentarie relative alle stragi di mafia e di terrorismo che si sono succedute dal dopoguerra ad oggi.
Precedentemente nel salone delle Feste saranno consegnate dal Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, le onorificenze di “vittima del terrorismo” conferite con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’Interno in base alla legge n.222/2007.
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