Droga: in Italia fatturato da 24 mld, 350 mila spacciatori

Un esercito al soldo della criminalità: 350.000 (dal 2005 al 2009) sono i pusher che operano sulle “piazze” italiane, ognuno dei quali riesce a vedere più di 3.000 dosi all’anno. Peones che concorrono a un fatturato da multinazionale, 24 miliardi di euro in Italia nel 2010, secondo le stime del Consiglio Italiano delle Scienze sociali, […]

Un esercito al soldo della criminalità: 350.000 (dal 2005 al 2009) sono i pusher che operano sulle “piazze” italiane, ognuno dei quali riesce a vedere più di 3.000 dosi all’anno. Peones che concorrono a un fatturato da multinazionale, 24 miliardi di euro in Italia nel 2010, secondo le stime del Consiglio Italiano delle Scienze sociali, contenute nel libro bianco “Il mercato delle droghe. Dimensione, protagonisti, politiche”, presentato all’Istat. Quella che ruota attorno al consumo di droga è un’economia che non conosce crisi e che poggia su una solida domanda: si possono stimare in 540.000 i consumatori “problematici” (che assumono più di 200 dosi in un anno, a volte anche più di una all’anno), da cui dipende oltre il 50% del giro d’affari (per un valore di 12,8 miliardi), di questi 140 mila hanno meno di 21 anni; i consumatori “regolari” (che assumano droga almeno una volta a settimana) sono invece oltre 3 milioni; ci sono poi quelli che vi ricorrono occasionalmente, che limitano la frequenza a un paio di volte al mese: circa 4,3 milioni di italiani. “L’ampia diffusione – sottolinea lo studio – appare legata allo spostamento della sottocultura della droga dall’area della devianza a quella degli spazi aggregativi e ricreativi”. Una valutazione confermata anche dalla giovane età dei consumatori, come emerge da una ricerca del Dipartimento delle politiche Antidroga in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, su un campione di 38 mila studenti, riportata nello studio: il 27,3% degli studenti ha provato la cannabis o la cocaina nella vita; il 21,9% negli ultimi dodici mesi; il 14,4% anche nell’ultimo mese. Il 33,2% degli assuntori inizia prima dei 15 anni, in genere con la cannabis (il 22,3%). Il libro bianco, di Carla Rossi, dell’Università di Tor Vergata, Guido Mario Rey e Alberto Zuliani (entrambi in passato alla guida dell’ Istat) stima anche le quote di mercato: 2,4 miliardi provengono dall’eroina, verso la quale si indirizzano quasi esclusivamente i consumatori problematici; 9,7 miliardi dalla cocaina, altrettanti dalla cannabis. Il dato di 24 miliardi di fatturato, ha spiegato il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, “non è ufficiale ma é nettamente superiore a quelle precedenti perché per questo lavoro ci si è avvalsi di ulteriori strumenti” e di vari studi. Il fenomeno economico va indagato, per questo, ha aggiunto, “solleciteremo una riflessione presso l’Eurostat per trovare metodologie e arrivare a stime coerenti che comprendano tutto il territorio europeo”.

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