Tempo incerto, con schiarite e pioggia. Una previsione meteo che si traduce nell’habitat ideale per la zanzare tigre, proprio in questi giorni in fase di proliferazione, in Italia. I ricercatori italiani hanno ormai una conoscenza profonda di questi insetti, visto che sono endemici sul suolo (e nell’aria) nazionale da 20 anni. Roberto Romi, del dipartimento di Malattie infettive parassitarie e immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità ha studiato a fondo i processi che ne regolano la vita e quest’anno rileva una “proliferazione nella norma” ma avverte: l’innalzamento della temperature, in alcune zone d’Italia, come in Sicilia potrebbe causare l’arrivo di un’altra specie di zanzara, l’asiatica Aedes Aegypti, più pericolosa della Aedes albopictus già presente, perché in grado di trasmettere il virus della febbre dengue, malattia endemica nei Paesi tropicali che secondo l’Oms colpisce 50 milioni di persone e se non viene trattata risulta fatale per il 20% degli infettati. Per ora è soltanto un allarme, mentre l’arrivo della zanzara tigre nostrana, soprattutto lungo le coste, nelle grandi città e nella bassa padana è una certezza, secondo Romi. “Le piogge torrenziali dello scorso autunno – afferma all’ANSA l’esperto dell’Iss – hanno compromesso parte delle uova deposte nella primavera passata ma occorre ricordare che la femmina di questo insetto può deporre un numero di uova variabile da 20-40 fino a 120”. Il ricercatore, d’altro canto, rileva che stando al monitoraggio realizzato dall’Iss, “dal 2007 ad oggi non sono stati più riscontrati casi di virus della Chikungunya”, che era stato rilevato quattro anni fa nel ravennate, proprio in seguito a punture di zanzara tigre. Romi descrive anche il timig per lo sviluppo di una zanzara tigre che impiega una settimana a passare da uovo allo stato adulto e, salvo temporali, repentini abbassamenti della temperatura o fattori esterni, una zanzara femmina può vivere fino a qualche settimana “facendo un pasto di sangue utile a maturare le uova – aggiunge – ogni 3-4 giorni”. Le armi per combattere le zanzare sono soprattutto nelle mani delle amministrazioni comunali che, in questo periodo emanano ordinanze ad hoc e avviano la riduzione dei focolai larvati, cioé bonificano i tombini dell’acqua, luogo prediletto per la cova delle uova, con interventi quindicinali che dovrebbero durare fino a ottobre. La primavera è arrivata ma la battaglia alla zanzara tigre è appena cominciata.
Teresa Carbone
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