L’intervento neurochirurgico imposto dal pessimo quadro clinico della piccola e la successiva angio-tac hanno mostrato la crudele realtà: Elena aveva una irreversibile sofferenza cerebrale e l’edema era tanto vasto da non poter essere rimosso. Chiara a quel punto la compromissione del quadro clinico della bimba, in coma dopo essere stata dimenticata dal padre per ore nell’auto infuocata. Sono state dunque avviate le procedure per la dichiarazione di morte cerebrale, in attesa anche dell’arrivo ad Ancona, dove la piccola è ricoverata, del pubblico ministero di Teramo Bruno Auriemma. Procedure necessarie anche per l’eventuale espianto del cuore, unico organo non danneggiato dal tragico shock. Al quinto piano del presidio pediatrico “Salesi” di Ancona: parenti, colleghi del docente e della ricercatrice, conoscenti fanno muro contro i giornalisti. A difesa di questa famiglia che perde una figlia mentre si prepara ad un’altra nascita, a fine mese. Livio Petrizzi, docente del Dipartimento di scienze cliniche di Medicina veterinaria di Teramo, la mattina di mercoledì aveva tranquillizzato la moglie Chiara, ricercatrice romana della stessa facoltà: Elena era all’asilo e l’avrebbe ripresa prima perché quel giorno sarebbe passato il Giro d’Italia a Teramo e le strade avrebbero chiuso. Ma la tappa c’era stata il giorno prima e, purtroppo, Elena al nido “Pinocchio” alla Gammarana non c’era mai arrivata. Era rimasta legata sul suo seggiolino, sul sedile posteriore, nell’abitacolo rovente, sotto i 26 gradi di quel giorno. Il professore se ne accorge soltanto alle 13 esce dalla facoltà in viale Crispi, convinto di andare all’asilo. E’ il panico. Elena è cianotica, sembra non respirare: il padre l’affida ad alcuni impiegati che la stendono su una scrivania mentre avvertono il 118. Viene intubata, passa dapprima per la rianimazione del Mazzini di Teramo poi il volo della speranza fino al Salesi di Ancona. Scatta l’inchiesta, Petrizzi piomba nella disperazione e finisce sul registro degli indagati per abbandono di minore e lesioni colpose. Ha avuto un black-out, è rimasto un giorno indietro, riferisce addirittura di aver parlato con le maestre della piccola: è in stato confusionale anche quando parla con i poliziotti, prima di raggiungere Ancona assieme alla moglie. Adesso, oltre alla sofferenza e al rimorso, deve prepararsi ad affrontare il supplizio di una vicenda giudiziaria.
Bimba dimenticata in auto, speranze nulle per Elena
L’intervento neurochirurgico imposto dal pessimo quadro clinico della piccola e la successiva angio-tac hanno mostrato la crudele realtà: Elena aveva una irreversibile sofferenza cerebrale e l’edema era tanto vasto da non poter essere rimosso. Chiara a quel punto la compromissione del quadro clinico della bimba, in coma dopo essere stata dimenticata dal padre per ore […]
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