Intorno all’anno Mille prende vita, in Sicilia, un’importante scuola poetica araba che, in quasi tre secoli di attività, lascerà tra i manoscritti dell’Andalusia e del Nord Africa tracce preziose di una ricca produzione e di un indelebile intreccio di culture. Ad un millennio di distanza e in occasione dei 150 anni dell’Unita d’Italia, Franco Battiato riprende queste preziose opere per riproporle in musica. Un omaggio sincero a una cultura dimenticata, a una lingua apparentemente lontana ma che ci appartiene e che ha lasciato tracce incancellabili nel patrimonio della nostra nazione. È in questa babele sincretica e fertile che affonda le sue radici il nuovo progetto immaginato da Franco Battiato per la stagione di Contemporanea, “Diwan: L’essenza del reale”. La voce inquieta e insaziabilmente curiosa dell’artista intona i testi del poeta arabo-siciliano Ibn Hamdis il più grande interprete della poesia araba di Sicilia tra l’XI e il XII secolo, con nuove canzoni scritte espressamente per questa serata, nuovi arrangiamenti di celebri opere come “Haiku”, le “Sacre Sinfonie del Tempo”, “Un Oceano di Silenzio” e “Stranizzi d’amuri”…, ed esecuzioni di capolavori della tradizione medievale arabo-andalusa come “Fogh In Nakhal”.
Franco Battiato sarà accompagnato sul palco da un gruppo di musicisti di grande rilievo come Etta Scollo, Nabil Salameh dei Radio Dervish, la cantante araba Sakina Al Azami, H.E.R., il tastierista e collaboratore di Battiato Carlo Guaitoli, Gianluca Ruggeri del PMCE, il violinista Jamal Ouassini e le prime parti della Tangeri Cafè Orchestra: il maestro suonatore di kanoun Abdesselam Naiti e Bouchaib Amer ai flauti arabi.
Prossimi concerti:
11 Giugno, Teatro Curci – Barletta
12 Giugno, Auditorium Roma
13 Giugno, Teatro Comunale – Bologna
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