Cosima Serrano sarebbe scesa nel garage di casa dopo l’omicidio della nipote, mentre il giorno dopo il delitto avrebbe raggiunto il luogo il cui fu abbandonato il cadavere della ragazzina. Da sempre sospettata di un coinvolgimento per l’uccisione della nipote, ieri sera la donna è stata arrestata. Secondo l’accusa, avrebbe avuto un ruolo assieme ai suoi familiari nell’omicidio premeditato e nella soppressione del cadavere di Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto scorso ad Avetrana.
In una nota di tgcom si legge che ” dopo l’arresto di Cosima, l’omicidio di Sarah si arricchisce di nuovi dettagli che contribuiscono a generare una ricostruzione dei fatti più precisa. Secondo quanto riporta Repubblica, Sabrina avrebbe strangolato la cugina per gelosia davanti alla madre e insieme l’avrebbero portata in garage dopo aver svegliato il padre. I tre avrebbero poi portato il corpo seminudo all’albero del fico e soltanto il giorno dopo l’avrebbero calato nella cisterna. Questa la ricostruzione del delitto contenuta nelle 90 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Taranto, Martino Rosati. Sarah arriva a casa Misseri intorno alle 14 del 26 agosto. Sabrina la invita a entrare, deve dirle qualcosa, ha già deciso di vendicarsi e di punirla.
Sabrina, gelosa delle attenzioni di Ivano Russo per la cuginetta, non poteva sopportare che Sarah avesse raccontato a tutti quello che era accaduto in auto tra lei e il cuoco la notte di San Lorenzo. Sabrina si spogliò e Ivano la invitò a rivestirsi. Un rifiuto insopportabile, uno smacco che aveva lasciato il segno. Intorno alle 14.05 Sarah entra in casa Misseri.
Sabrina aveva già deciso tutto, l’incontro era premeditato. Litigano. Sabrina mette le mani al collo della cuginetta, prende una cintura e la strangola. Accanto c’è la madre Cosima, che non interviene per fermarla. Vede e sente tutto. Il corpo di Sarah rimane a terra esanime, probabilmente in cucina. Poi mamma e figlia svegliano Michele, che stava dormendo. Gli ordinano di aiutarle a liberarsi del cadavere. Portano il corpo di Sarah in garage, lo caricano in auto e lo portano all'”albero del fico”, dove rimane, seminudo, per ventiquattro ore.
In un primo momento Sabrina pensa di denunciare uno stupro, per creare la paura del mostro. Poi desiste e cambia idea. Il giorno dopo tutti e tre tornano insieme dove avevano lasciato il corpo della 15enne e decidono di calarlo nella cisterna, dove sarà trovato il 7 ottobre”.
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