Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, aprirà oggi alle ore 10,00 presso la “Sapienza” Università di Roma, via Salaria 113, i lavori del convegno sul massmediologo, di cui ricorre il centenario dalla nascita, che negli anni ’60 aveva già previsto la rivoluzione digitale dei nostri tempi. L’economia di internet, in Italia ha raggiunto, nel 2010, un valore di circa 31,6 miliardi di euro, pari al 2,0% del PIL, valore che nel 2009 era pari a 28,8 miliardi di euro, ovvero 1,9% del PIL. Questo dato sarà più che raddoppiato entro il 2015.
Nel resto d’Europa la situazione è ancora più marcata. In Gran Bretagna ad esempio l’economia di internet vale 7,2% del PIL, mentre in Francia raggiungerà nel 2015 il 5,5%.
Le potenzialità della rete sono infinite – dichiara Derrick de Kerckhove, sociologo canadese, professore all’Università di Toronto e di Napoli, direttore scientifico di Media Duemila, rivista di cultura digitale – e la trasparenza, con la massima circolazione possibile delle informazioni, deve esserne una caratteristica essenziale.
Dopo l’era del petrolio il futuro dell’economia si baserà sulla velocità di internet – continua de kerckhove – ed è per questo che i governi, (la Francia ha chiesto un vertice dei capi di Stato e di Governo dedicato a Internet per il prossimo G8 che si terrà alla fine di questo mese), si stanno mobilitando per trovare un accordo globale. E’ necessario – sottolinea il sociologo – che una volta decise le regole fondamentali, una sorta di carta di navigazione e di accesso alla rete, si organizzi un consorzio internazionale che nei fatti già esiste, ma che deve avere però un riconoscimento formale affinché il mondo interconnesso diventi un capitolo fondamentale della politica dei governi locali.
Il futuro del governo risiede nell’area dell’ecologia psichica e non può più essere considerato solo su una base nazionale o internazionale. Questa è soltanto una delle predizioni che Marshall MacLuhan fece nel 1962 anticipando la realtà di oggi. Altre ne elenca e chiarisce de Kerckhove, collaboratore per oltre dieci anni del grande massmediologo. Il prossimo medium potrebbe essere l’estensione della coscienza – ed Internet sembra proprio che realizzi tale pensiero. Il nuovo medium conterrà la televisione dentro di sé invece di essere da questa contenuto – una realtà che si è realizzata da pochissimi anni. Il nuovo medium trasformerà la televisione in una forma d’arte – e YouTube sembra essere il riscontro straordinario di questa affermazione. Esisterà un nuovo modo di comunicare e di fare ricerca – Si potrà recuperare il conoscibile per metterlo a disposizione della collettività – Di fatto oggi facciamo riferimento ai motori di ricerca per lo svolgimento di gran parte delle nostre attività di vita quotidiana. Diventeranno obsolete le tecniche di catalogazione per l’accesso ai documenti nelle biblioteche – ed oggi i tag sono lo strumento immediato e facilmente fruibile indispensabile al nostro sapere. Il nuovo medium recupererà in ciascuno di noi il nostro talento enciclopedico – ed oggi esiste in Rete la più vasta enciclopedia aperta gestita da editori volontari (Wikipedia) e, potenzialmente, ciascuno di noi attraverso Internet è in grado di mettere il proprio pensiero a disposizione della collettività. È evidente quindi, conclude lo studioso, che abbiamo bisogno di McLuhan con le sue teorie e la sua ricerca per predire, intuire e studiare già oggi i prossimi cinquant’anni!”
Al convegno interverranno tra gli altri: Derrick de Kerckhove; James Fox, ambasciatore del Canada a Roma; Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale; Francesco Passerini Glazel, presidente dell’Osservatorio TuttiMedia; Norman Doidge, ricercatore in psichiatria e psicanalisi per il Columbia University; Philippe Cahen, autore del libro “Segnali deboli”; Giulio Anselmi, presidente Ansa; Paolo Liguori, direttore TgCom.
Marshall McLuhan
Nel 2011, oltre a celebrarsi il 150° dell’unità d’Italia, ricorre anche il centenario della nascita di Marshall McLuhan sociologo canadese di fama mondiale della comunicazione, oltre che storico e letterato. McLuhan ha contribuito a rivoluzionare gli studi sulla comunicazione, cambiando il modo con il quale interpretiamo le dinamiche ambientali che, nel tempo, condizionano ogni processo storico e culturale. La sua riflessione ruota intorno all’ipotesi secondo cui il mezzo tecnologico che determina i caratteri strutturali della comunicazione produce effetti pervasivi sull’immaginario collettivo, indipendentemente dai contenuti dell’informazione di volta in volta veicolata. Di qui, la sua celebre tesi secondo cui “il medium è il messaggio”. Altra espressione coniata da McLuhan, quello del “villaggio globale” (1968) è un metaforico ossimoro adottato da McLuhan per indicare come, con l’evoluzione dei mezzi di comunicazione, tramite l’avvento del satellite che ha permesso comunicazioni in tempo reale a grande distanza, il mondo sia diventato piccolo ed abbia assunto di conseguenza i comportamenti tipici di un villaggio. L’originalità del pensiero mcluhaniano è oggi riscoperta alla luce degli effetti sul lungo periodo che le nuove tecnologie hanno sul fattore umano e sulle società: identità, storia, memoria, comunità sono termini fondanti del pensiero mcluhaniano e costituiscono una cornice metodologica attraverso la quale esplorare le dinamiche tecnologiche, politiche e culturali che operano ormai su scala mondiale.
(citato dalla Prof.ssa Elena Lamberti, Univ. di Bologna
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