Il 19 Agosto 1982, durante una sessione speciale d’emergenza sulla questione palestinese, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, “sconvolta dal grande numero di bambini palestinesi e libanesi innocenti vittime degli atti di aggressione”, ha deciso di commemorare il 4 giugno di ogni anno la Giornata internazionale dell’infanzia vittima di violenza.
Nelle motivazioni indicate al momento dell’istituzione della Giornata mondiale si ricordano gli “enormi danni e sofferenze causati ai bambini attraverso varie forme di violenza, ad ogni livello sociale, in tutto il mondo”. La sfida che abbiamo di fronte è, quindi, quella di “radicare i temi dell’infanzia nella mentalità e nei comportamenti quotidiani, affinché essi possano diventare uno spazio di consapevolezza diffusa, oltre che un terreno avanzato ed inedito di azione ed intervento”.
In Italia questa sfida è stata raccolta dall’associazione Meter di don Fortunato di Noto che dal 1995 iniziò a riflettere sulla condizione dell’infanzia e della adolescenza, impegnandosi contro ogni forma di sfruttamento e di abuso all’infanzia, concentrando sforzi e risorse nel contrastare la pedofilia e la pedopornografia. Nacque così su sollecitazione istituzionale ed ecclesiale la Giornata della Memoria dei Bambini vittime della violenza dello sfruttamento e dell’indifferenza (GMB), un appuntamento che tra aprile e maggio, anticipando la giornata delle nazioni Unite, è diventato un forte richiamo in Italia per la Chiesa, la società civile e le realtà politiche e culturali.
Tra le tante violenze che coinvolgono minori, quello dei reati a sfondo sessuale rappresenta uno dei più drammatici ed in costante aumento, più di quanto i recenti scandali possano far immaginare. A confermare l’attuale piaga è stato proprio l’ufficio stampa di Meter che due settimana fa ha reso pubblici i risultati dell’attività di contrasto alla pedofilia, realizzata in sinergia con la polizia postale, durante il primo quadrimestre 2011 e che ha portato con l’Operazione internazionale Rescue del 16 marzo 2011, allo smantellando della “piattaforma ideologica della pedofilia” nel mondo.
Un risultato importante, ma che per don Fortunato di Noto non basta: “Nel primo quadrimestre 2011 Meter ha già inoltrato 517 segnalazioni alla polizia postale che coinvolgono 11.862 realtà del web tra siti, social network, servizi di scambio files, foto, video e infine indirizzi email”. Solo per quanto riguarda i social network si è avuto un aumento esponenziale di segnalazioni in questo primo quadrimestre: “Sono 282 le segnalazioni di socialnetwork con contenuti pedopornografici, 89 delle quali italiane” spiegano a Meter “e se lo scorso anno abbiamo notato una diminuzione della presenza di pedofili, questo probabilmente grazie a significativi controlli attuati da alcuni social networks, inquieta il fatto che delle società, nonostante le richieste ufficiali della Polizia Postale italiana ed estere, non collaborino attivamente rallentando fortemente il contrasto alla pedofilia”.
Proprio consultando l’ultimo rapporto di Meter 2010 dal titolo “La speranza è salvarli” (.pdf), in linea con le rilevazione del 2011, si scopre che sono stati 13.766 i siti segnalati per un contenuto pedofilo lo scorso anno, “solo” 7.240 erano stati quelli nel 2009. “Sconvolgenti sono le vessazioni sessuali che i bambini subiscono e piccolissima è l’età, molti i neonati, (da qui l’infantofilia) che compaiono e vengono diffusi via chat, webcam e social network”.
Ma tra le attività di Meter non c’è solo l’indagine, ma anche l’assistenza con il numero verde 800.455.270 che raccoglie chiamate di emergenza ed offre consulenze telefoniche e le attività del Centro di ascolto e prima accoglienza che ha seguito 862 casi solo lo scorso anno. Per questo è una sfida ancora tutta da vincere quella che vuole ricordare la Giornata dell’infanzia vittima di violenza e che necessita di impegno e di risorse oltre che di leggi adeguate. “Non possiamo non ribadire, infatti, che in questo lavoro, il flusso delle segnalazioni, le indagini e gli arresti sono il risultato di sinergie e collaborazione con le procure distrettuali che coordinano i compartimenti di polizia postale italiani, unica specialità per il contrasto alla pedofilia. Quindi, – ha concluso Meter – non si può assolutamente pensare o proporre la frantumazione di tali indagini presso le piccole procure già oberate di altri compiti come alcuni hanno proposto con un emendamento presentato in questi mesi alla Commissione Giustizia dove è in discussione la Convenzione di Lanzarote, strumento giuridico di importanza vitale per il contrasto della pedofilia in tutta Europa”.
Ma non solo la legge è fondamentale nel contrastare la lotta contro la violenza sui minori. Come ricorda Telefono Azzurro, “La prevenzione costituisce l’elemento chiave in tema di violenza e abuso sessuale […] ed una prevenzione efficace parte, ancor prima che da interventi strutturati e focalizzati sul tema dell’abuso, da un contesto educativo familiare e scolastico capace di dare ascolto al bambino e ai suoi bisogni, nelle differenti fasi evolutive”.
Da sempre Telefono Azzurro sottolinea la priorità e l’importanza della prevenzione, affinché la tutela dei bambini e degli adolescenti non si traduca esclusivamente in un intervento a posteriori, una volta che l’abuso si è verificato. “Ciò anche perché a livello di costi sia sociali, sia individuali, la presa in carico in ogni fase dello sviluppo e la precoce evidenziazione delle difficoltà, sono molto più utili ed efficaci per il bambino, la famiglia e la società di quanto lo possa essere il tentativo di rimediare ad una situazione negativa che si protrae da troppo tempo”. Per questo la giornata del 4 giugno non può che iniziare nelle nostre famiglie.
Alessandro Graziadei-Unimondo
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