Nucleare, l’esperto: “centrale a rischio d’impresa? Non esiste in alcuna parte del mondo”

“Nessuna centrale nucleare al mondo è stata costruita con imprese private che si siano assunte il ‘rischio d’impresa’ : in Francia, in Cina così come in Russia è lo Stato che si assume questi rischi – a dichiararlo è Marcel Coderch,  ingegnere del MIT (Massachusetts Institute of Technology ),  tra i massimi esperti in campo […]

“Nessuna centrale nucleare al mondo è stata costruita con imprese private che si siano assunte il ‘rischio d’impresa’ : in Francia, in Cina così come in Russia è lo Stato che si assume questi rischi – a dichiararlo è Marcel Coderch,  ingegnere del MIT (Massachusetts Institute of Technology ),  tra i massimi esperti in campo energetico, co-autore del libro “Il Miraggio del Nucleare” presentato oggi a Roma dal WWF insieme a  Mondadori che cura la collana “Movimento Pensiero Meticcio” – “Negli Stati Uniti esiste una regolamentazione dello Stato che garantisce alle imprese che hanno investito in energia nucleare di avere redditività da questo investimento. In Italia, infatti, l’amministratore delegato dell’ENEL Fulvio Conti ha dichiarato che il nucleare non è un progetto d’impresa ma del paese: questo è solo un modo retorico per dire che è la collettività che dovrà assumere tutti i rischi che comporta questa scelta”. Coderch, spagnolo, ricorda poi quello che è accaduto nel suo paese: “In Spagna, nel 1983, son andati in fumo 6 miliardi di euro, investimenti pagati dai contribuenti per avviare ben 5 centrali nucleari mai concluse. Nel 1997 altri 6 miliardi di euro sono stati spesi dallo Stato per rendere competitivi diversi impianti”.

 E alla domanda sui motivi che hanno spinto il Governo italiano a fare tanta pressioni a tutti i livelli per evitare il referendum Coderch risponde: “Il governo italiano cerca di osteggiare il referendum perché teme di perdere la possibilità di  introdurre il nucleare soprattutto dopo gli eventi di Fukushima. Non vuole perdere cioè la possibilità di mantenere gli impegni assunti con il governo Sarkozy secondo i quali l’EDF dovrebbe avviare  degli investimenti in Italia. C’è stato un accordo tra Berlusconi e Sarkozy per condurre uno studio di fattibilità per realizzare in Italia quattro impianti per un giro di affari di circa 24 miliardi di euro”.

“Coderch conferma quello che il WWF sta dicendo da tempo ai cittadini chiamati a  votare nei prossimi referendum, ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Energia e Clima del WWF – le centrali  nucleari non rappresentano un’opzione economicamente competitiva, tanto più in un regime di libero mercato. Perché allora i cittadini si dovrebbero accollare questo rischio, attraverso lo Stato, se sono le imprese le prime a non farlo?”

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