Calcioscommesse: Sandulli, entro agosto Figc idee chiare

La giustizia ordinaria ha i suoi tempi, quella sportiva ne ha altri. Ma “i campionati devono partire regolarmente, quindi entro agosto dobbiamo avere le idee sufficientemente chiare”, spiega Piero Sandulli, che come cinque anni fa anche questa estate dovrà scrivere una verità con annessi provvedimenti su uno scandalo del calcio italiano. Nel 2006 da presidente […]

La giustizia ordinaria ha i suoi tempi, quella sportiva ne ha altri. Ma “i campionati devono partire regolarmente, quindi entro agosto dobbiamo avere le idee sufficientemente chiare”, spiega Piero Sandulli, che come cinque anni fa anche questa estate dovrà scrivere una verità con annessi provvedimenti su uno scandalo del calcio italiano. Nel 2006 da presidente della corte di giustizia federale giudicò su Calciopoli, ora da membro delle sezioni unite potrebbe affrontare il caso delle scommesse su partite truccate emerse dall’inchiesta della Procura di Cremona. “E’ una vicenda tutta da definire” esordisce in una conversazione con l’ANSA Sandulli, che fa due osservazioni. La prima: “Bisogna epurare dai fatti il millantato credito che spesso ricorre in queste situazioni”. Inoltre, “é opportuno tenere per sé le sensazioni se non supportate da atti giudiziari, anche perché ci sono società quotate in borsa e perché si rischia di demonizzare chi non c’entra nulla: di mezzo ci sono diritti e interessi economici da tutelare”. “Senza il supporto delle indagini della polizia giudiziaria e della magistratura la procura federale è a mani nude contro un campione del mondo pesi massimi”, sottolinea l’avvocato Carlo Porceddu, che ha alle spalle 40 anni al servizio della Figc. La Procura di Cremona ha appena trasmesso gli atti dell’inchiesta sul calcioscommesse alla procura generale del Federcalcio e può partire l’iter della giustizia sportiva, che deve essere necessariamente tempestivo anche se fa i conti, sottolinea chi ci lavora, con un mondo che si regge su un impegno praticamente volontario. “All’inizio di ogni campionato serve la certezza di eventuali penalizzazioni, altrimenti si alterano i risultati: il tempo a disposizione non mi spaventa”, assicura Sandulli, mentre nella sala Napoleonica dell’Università Statale di Milano dove va in scena l’ultima lezione del corso posta laurea ‘Diritto sportivo e giustizia sportiva’ scorrono le immagini della Domenica Sportiva del 23 marzo 1980: giocatori arrestati allo stadio per lo scandalo del calcioscommesse. “Le esperienza non ci hanno fatto crescere molto, oggi c’é una situazione quasi analoga a quella…”, sorride amaro Sandulli, che invoca un’evoluzione del diritto sportivo: “Una recente sentenza della Corte costituzionale chiede che la giustizia sportiva si attrezzi con regole opportune per dare piena tutela. Serve – prosegue – un codice di giustizia sportiva che valga per tutte le federazioni, non solo quella del calcio. E bisogna capire se i diritti indisponibili nel mondo dello sport sono gli stessi dei codici o servono nuove categorie”. E mentre le società di calcio delle varie categorie dalla Serie A alla Lega Pro si interrogano sull’opportunità di rivedere l’istituto della responsabilità oggettiva, Sandulli nota che “questo esiste in tanti altri settori: la ‘culpa in eligendo e in vigilando’ è punita anche dal codice civile”.

Paolo Cappelleri

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