Nuova scossa di terremoto in Nuova Zelanda, con una “sventola” di magnitudo 6, che si è verificata alle 14.20 ora locale (le 4.20 in Italia), con epicentro a 13 km a nordest di Christchurch, la maggiore delle città dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda, seconda città del paese, con più di 390.000 abitanti, già colpita da un devastanti sisma il 22 febbraio scorso, che fece 182 vittime. Quaranta persone sono state trasportate in ospedale, mentre diverse rocce sono franate dalle colline dell’area, in particolare nelle vicinanze di Port Hills, 10.000 abitazioni sono senza corrente e il limo è emerso dalla terra, un processo noto come liquefazione, che spesso avviene durante le scosse di terremoto. La preoccupazione ora viene soprattutto per l’atteso abbassamento delle temperature. Nel centro e ai margini della città sono diversi gli edifici rimasti danneggiati. Questo ennesimo terremoto era stato preceduto da un altro sisma di magnitudo 5.2 registrato alle 13, le 3 in Italia, con epicentro a 9 km a sudest di Christchurch. Dopo la prima scossa uffici e centri commerciali sono stati fatti evacuare per precauzione. In queste stesse ore, poi, dopo quelle islandesi di Eyjafjallajokull e Grimsvotn, una nuova nube di cenere interrompe la normale attività degli aeroporti e crea disagi ai viaggiatori, questa volta nell’altra parte del mondo. Il complesso vulcanico del Cile, Puyehue-Cordon-Caullem, in attività eruttiva dal 4 giugno, ha creato con i suoi fumi, che hanno viaggiato per circa 9.400 chilometri, blocchi nel traffico aereo della Nuova Zelanda (Christchurch, Queenstown e Wellington), Australia (Sydney e Melbourne), Cile, Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay ed interruzione anche nelle isole Qantas, nella Tsmania, mentre a rischio è ora Adelaide. Lo stop ai voli non ha creato disagi soltanto viaggiatori per motivi di lavoro o piacere ma, a causa dell’impossibilità a volare, sono state sospese anche alcune partite di calcio e ancora non si sa se si potrà disputare la finale della Coppa Libertadores (corrispettivo della Champions League europea). Dopo un “letargo” di oltre 50 anni il vulcano cileno si è risvegliato il 4 giugno, dapprima con una serie di scosse sismiche, poi con una eruzione che ha prodotto una altissima colonna di fuma che ora ha raggiunto quote fra i 6.000 e gli 11.000 metri. Il complesso vulcanico si trova nei dintorni di Osorno, nella regione di Los Rios, nel sud dello stato sudamericano, formato da due differenti picchi di circa 2.300 metri di altezza, lungo la Cordiliera Nevada. Nella prima ora di eruzione si sono registrate 320 scosse di terremoto ed è stato necessario evacuare, dai dieci villaggi più vicini, oltre 3.500 persone.
Carlo Di Stanislao
Ha eruttato anche un vulcano in Etiopia, ma le agenzie di stampa italiane non ne parlano.
Se continuiamo a distruggere quel poco di natura che ci è rimasto, prima o poi dovremo fare i conti con Madre Natura, che già ci sta dando segnali di irrequetezza….
io penso che tutti noi che abbiamo il coraggio di guardare la realtà abbiamo davanti il piu grande spettacolo che solo la natura puo darci. se la sua presenza sta risvegliando vulcani creando terremoti alluvioni tempeste devastanti tornadi maestosi un motivo c’è. inginochiamoci davanti lei perche noi non siamo nulla. in ongi caso il piu grande pericolo del pianeta non è madre natura ma bensi’ siamo noi. un saluto a tutti coloro che vedono la realtà come la vedo io. Davide.