L’Aquila: incarico al super perito per il crollo di Via Rossi

Dopo la nomina nell’udienza di giovedì scorso, ha ricevuto ufficialmente oggi l’incarico il nuovo super-perito nell’ambito del filone sul crollo del palazzo di via generale Francesco Rossi, in cui ci sono state 17 vittime, della maxi-inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila. A nominare il professor Marco Locatelli, docente universitario del Politecnico di Milano, è stato […]

Dopo la nomina nell’udienza di giovedì scorso, ha ricevuto ufficialmente oggi l’incarico il nuovo super-perito nell’ambito del filone sul crollo del palazzo di via generale Francesco Rossi, in cui ci sono state 17 vittime, della maxi-inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila. A nominare il professor Marco Locatelli, docente universitario del Politecnico di Milano, è stato il giudice per l’udienza preliminare, Giuseppe Romano Gargarella. Locatelli nella sua consulenza dovrà tenere conto di numerosi aspetti, dalle normative vigenti all’epoca della costruzione dell’edificio fino a quelli più specificatamente tecniche per giungere alla conclusione se ci siano state negligenze nella realizzazione dell’edificio, ma soprattutto nella realizzazione della copertura in cemento armato, arrivata in un secondo momento. Il consulente del giudice ha annunciato di avviare l’attività peritale il prossimo 30 giugno con un primo sopralluogo sul posto della tragedia. Il deposito della perizia é stato invece fissato per il 21 novembre, mentre l’udienza è stata aggiornata al 1 dicembre. Gli imputati del crollo della palazzina di via generale Francesco Rossi sono gli ingegneri aquilani Diego De Angelis, che fu direttore dei lavori e amministratore del condominio e Davide De Angelis, collaudatore, oltre che del titolare dell’impresa che 12 anni fa si occupò dei lavori, Angelo Esposito. Secondo le tesi del Pm, sulla scorta di una perizia redatta da quattro docenti, alla base della tragedia ci sarebbe stata la ristrutturazione del tetto che sarebbe stata appesantito ignorando le conseguenze che ci potevano essere sotto il profilo della tenuta sismica con i carichi maggiori. Tra le altre contestazioni, nell’ambito dei reati di omicidio colposo, lesioni e disastro colposo, mancate misurazioni di adeguamento statico e omissioni riguardanti i collaudi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *