Referendum il giorno dopo. Dopo l’ampio quorum e la valanga di sì arrivata dalla consultazione elettorale di domenica e di ieri, e letta come un duro colpo al governo, il dibattito politico si concentra ora all’appuntamento del 22 giugno alle Camere. La Lega è ‘stufa di prendere sberle’ e sollecita una svolta, con un taglio delle tasse: l’occasione parlamentare potrebbe anche concludersi per il premier Silvio Berlusconi con un voto di fiducia. Dalle opposizioni si chiede a gran voce che il governo se ne vada, ma il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, ha una diversa opinione e ritiene una strumentalizzazione politica chiedere le dimissioni dell’esecutivo, mentre democratici, Vendola e Casini sono per il voto anticipato. Il premier ieri si è affrettato ad accettare il responso delle urne, si tratta però adesso di rispondere, spiega oggi il ministro della Difesa Ignazio La russa, alla richiesta di ‘un segnale forte nell’ azione di governò perché, rileva, ‘dopo la prudenza, ci vuole coraggio’.
Referendum, dopo valanga di si ora si guarda alla verifica del 22 Giugno
Referendum il giorno dopo. Dopo l’ampio quorum e la valanga di sì arrivata dalla consultazione elettorale di domenica e di ieri, e letta come un duro colpo al governo, il dibattito politico si concentra ora all’appuntamento del 22 giugno alle Camere. La Lega è ‘stufa di prendere sberle’ e sollecita una svolta, con un taglio […]
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