All’indomani della plebiscitaria vittoria del referendum contro il nucleare, il WWF entra nel merito della ricaduta sulle prospettive energetico-ambientali per l’Italia. Per il WWF, ieri è stato bocciato un modello energetico rivolto al passato, incurante delle conseguenze per la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, teso a massimizzare i profitti e far ricadere sulla comunità i danni economici, ambientali e per la salute. E’ il momento di cambiare decisamente strada e modalità di relazione con la società civile. La partecipazione è un concetto affermato in Europa, ma in Italia non esistono né le sedi né le modalità per renderlo possibile, specie in campo energetico e ambientale dove mancano gli stessi strumenti di programmazione su cui confrontarsi.
STRATEGIA ENERGETICA E AMBIENTALE
Urgente il varo di una strategia energetica e ambientale che punti sulle fonti davvero pulite e rinnovabili e sull’efficienza energetica, frutto di un confronto largo e capillare, non della coagulazione degli interessi dell’una o l’altra lobby industriale o energetica: tale strategia deve comprendere anche un piano industriale che faccia partire e supporti tutta la filiera. Parallelamente, occorre rilanciare una seria programmazione del territorio, dando alle Regioni gli strumenti (e gli obblighi) per svolgere questo importante ruolo, essenziale in un contesto in cui l’uso dello spazio diventa cruciale per le energie rinnovabili, e nel contempo vanno preservati valori e attività irrinunciabili quali la biodiversità e l’agricoltura strategica e di qualità. E’ in questo quadro che va varato, entro la fine del mese, il Piano sull’efficienza energetica che ci chiede l’Europa, uno strumento cruciale per ridurre i consumi in modo strategico e non sporadico.
RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2
Il tutto va compreso, finalmente, in un Piano di azzeramento per la metà del secolo delle emissioni di anidride carbonica, che orienti le scelte e determini l’ingresso dell’Italia nell’economia del futuro. “Il nostro è uno dei pochi Paesi al mondo, inclusi quelli in via di sviluppo, a non avere alcuno strumento di programmazione in tal senso,mentre la crisi climatica e la nascita della green economy impongono di accelerare le scelte”, afferma Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia.
Proprio ieri l’amministratore delegato di ENEL è stato nominato presidente di Euroelectric, l’associazione europea del settore elettrico. “Ci auguriamo che Conti impari dall’Europa, e non cerchi viceversa di imporre in Europa un modello che è stato sonoramente bocciato dalle urne: quello che ha visto sulle politiche energetiche la concentrazione di lobby industriali e scelte legate a un vecchio modello di produzione di energia a discapito delle rinnovabili”, ha dichiarato Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia. “Ripartire oggi con un dibattito sterile sul mix energetico che rilanci, per esempio, il carbone, la cui combustione è fortemente inquinante e produce le maggiori emissioni di CO2, vorrebbe dire non aver compreso affatto la lezione delle urne. L’Italia deve invece dotarsi di un piano per sostituire i combustibili fossili con le rinnovabili, riducendo nel contempo i consumi di energia. E’ quello che stanno facendo la Germania e la Svizzera, e che si appresta a fare nelle prossime settimane la Scozia. Il risultato referendario – conclude Midulla – impone all’Italia di recuperare il tempo perduto dietro alla bufala nucleare”.
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