Quella del prossimo 18 giugno si preannuncia come una trasferta importante per molti operatori del settore agroalimentare del Parco che hanno deciso di rendere tangibile la solidarietà nei confronti delle popolazioni, dei contadini e degli allevatori del continente africano. Saranno infatti presenti alla Festa Nazionale di Slow Food, che si terrà nel cortile del palazzo comunale di Sulmona, organizzata dalla Condotta Peligna, per sostenere ed “adottare” almeno un orto in Africa.
In occasione del suo primo 25ennale di attività, l’Associazione Slow Food ha deciso di dedicare le iniziative in programma nelle piazze italiane alla promozione del progetto “1000 orti per l’Africa” con il quale si vuole offrire un sostegno concreto e fattivo alle popolazioni africane attraverso la realizzazione di orti produttivi e la trasmissione del necessario know-how per il loro mantenimento. L’evento di Sulmona, chiamato dagli organizzatori “Ciammariche in Festa” per riprendere l’espressione dialettale con cui sono chiamate localmente le lumache, avrà proprio come obiettivo quello di destinare l’intero ricavato alla realizzazione di uno di questi orti.
Nei tanti stand presenti sarà possibile acquistare e degustare i prodotti locali selezionati per la loro qualità e presentati direttamente dagli “artigiani del gusto”. Spazio poi ai primi piatti a km 0 come il farro e la solina. Come vuole la filosofia di Slow Food, ampio spazio sarà dedicato all’informazione e all’educazione alimentare con attività per bambini e Laboratori del Gusto per i più grandi per approfondire la conoscenza di tanti prodotti eccellenti abruzzesi.
Il progetto sugli orti è ormai divenuto uno dei cavalli di battaglia di Slow Food che ne ha fatto uno strumento di trasmissione di conoscenze antiche e dimenticate, cultura materiale e non solo. Con la collaborazione dello stesso Ente Parco Gran Sasso Laga già nel 2009 è stato realizzato il progetto “10 Orti per 10 Tendopoli” nelle aree colpite dal sisma del 6 aprile. La collaborazione del Parco con l’Associazione Slow Food è da molti anni stretta proprio per la volontà del Parco di tutelare il territorio anche attraverso lo sviluppo e la promozione delle attività umane, soprattutto quelle compatibili e legate alla tradizione agricola e zootecnica ed alla trasformazione delle materie prime. Assieme agli ormai classici Presidi della tradizione gastronomica abruzzese: Canestrato di Castel del Monte, Pecorino di Farindola, Lenticchie di S. Stefano di sessanio e Mortadelle di Campotosto, a Sulmona converrà anche la Rete degli Agricoltori Custodi del Parco, con le numerose antiche varietà locali recuoperate, gli Allevatori e i Produttori del Gran Sasso. La loro presenza rappresenta senza dubbio un segnale importante in termini di interesse e solidarietà nei confronti dei colleghi africani.
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