All’insegna dello slogan “Riprendiamoci la Rai”, si svolgerà oggi, al Teatro Piccolo Eliseo di Roma, una manifestazione di protesta dei dipendenti Rai iscritti al sindacato Usigrai, che segue il solco delle mobilitazioni avviate per “liberare” l’azienda televisiva pubblica da ingerenze politiche che mi minano forza e competitività. Ha scritto ieri su “Lettera 22” Carlo Verna, segretario di Usigrai: “Un bene comune quale è il servizio pubblico radiotelevisivo non può essere tenuto a un guinzaglio che si accorcia sempre più e che è nelle mani del potere politico. La spiacevolissima percezione è quella di un Palazzo che voglia vedere la Rai sempre più annaspare in conti problematici e in norme afflittive per guasconeggiare contro gli autori e i giornalisti più liberi. Siamo sempre più convinti che ci sia una relazione tra la debolezza attuale dell’azienda di viale Mazzini e il controllo che il sistema del conflitto di interessi vuole averne”. A fianco del sindacato è scesa la Federconsumatori, che parteciperà alla manifestazione di oggi, prevista per le ore 18. Il presidente della associazione Rosario Trefiletti ha commentato: “Come denunciato più e più volte, siamo contro l’instancabile ed inaccettabile tentativo di depotenziamento dell’azienda. I cittadini meritano un servizio pubblico di qualità, che sia efficiente, efficace, con una gestione trasparente e improntata alla massima professionalità possibile, senza indebite interferenze e intromissioni da parte dei partiti”. Ieri, intanto, sempre Usigrai ha chiesto ai vertici aziendali di aprire con immediatezza una inchiesta sui presunti rapporti del faccendiere Luigi Bisignani e viale Mazzini. In una sua nota, il segretario Carlo Verna scrive: “Quello di Maria Luisa Busi, che lasciò la conduzione del Tg1 delle 20, fu un nobile gesto di dissociazione da una linea editoriale ritenuta inaccettabile. Dunque neanche’toglierla’, come leggo con sconcerto dalle intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta P4 pubblicate dalla stampa di oggi, fu un’merito’ così poco onorevole dell’ex dg Mauro Masi, che sfiduciammo con un inedito referendum. La sua eredità è però pesante: se cancellare era una mission, ebbene i complici di quel disegno sono ancora in Rai. Prende corpo la pista dei demansionamenti dolosi”. La richiesta di aprire una inchiesta interna giunge anche dai consiglieri di opposizione e dall’Adrai. “Nel momento in cui si sta scrivendo una pagina non edificante della Rai, bisogna riprendere a lavorare nell’interesse dell’azienda, facendo pressing sulle strutture aziendali per fare un percorso diverso rispetto al passato. C’è bisogno di maggiore autonomia, e vogliamo che questo sia esplicitata dai vertici della Rai”. E’ quanto ha affermato il consigliere Rai Rodolfo De Laurentiis, in una conferenza stampa con i colleghi dell’area di opposizione, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten. I tre membri del Consiglio d’amministrazione chiedono che l’azienda ritorni a risolvere i problemi concreti, proprio nel momento in cui viene coinvolta nell’inchiesta sulla P4. Chi dovrà prendere una decisione è la nuova direttrice generale Lorenza Lei, ascoltata nella Bicamerale, affronta il tema dei conti, ma presto sarà chiamata a dire la sua anche sugli altri argomenti caldi. Le sue mosse al momento sembrano orientate alla cautela. Così si spiega la decisione di rinviare il pacchetto di nomine ad una fase meno caotica, optando, in vista del cda di giovedì, solo per l’avvicendamento al Tg2, che non vedrà però Susanna Petruni al vertice, ma un nuovo interim a Marcello Masi (dopo quello di Mario De Scalzi che dopo tre mesi sarebbe diventato definitivo). Una scelta in linea con le richieste di Garimberti, che appare mosso dall’esigenza di garantire l’operativa dell’azienda e di preservare l’unitarietà del consiglio, anche alla luce del segnale inviato dai consiglieri di opposizione, che hanno annunciato di buona mattina una conferenza stampa. L’altro tema caldo è quello dei contratti di Serena Dandini e Milena Gabanelli non ancora rinnovati. Se ne parlerà probabilmente nel cda, chiamato anche a discutere l’accordo con Fabio Fazio. I consiglieri di opposizione chiedono che in quell’intesa compaia anche Vieni via con me, per evitare che finisca su un’altra rete. Inoltre, la dg, ha annunciato che porterà alcune proposte sui precari, orientate al principio di far lavorare tutti, pur con stipendi inferiori. Poi a luglio presenterà il nuovo piano industriale, che non prevederà solo il pareggio del bilancio, ma anche investimenti e una nuova organizzazione aziendale. Sui conti è intervenuto, nei giorni scorsi, anche Garimberti, chiedendo provvedimenti contro l’evasione del canone o in alternativa l’abbattimento del tetto pubblicitario. Intanto anche il presidente della’Agcom Calabrò, è intervenuto in maniera autorevole in favore della manifestazione di oggi al Piccolo Eliseo, affermando che la riforma della Rai è necessaria e che, ad oggi, appare evidente che i partiti e i concorrenti non vogliono una tv pubblica più competitiva. Insomma sono in molti a chiedere una Rai più libera, autentica e competitiva ed affermare che la sfida è su nomine condivise e di alto profilo e non su un piccolo cabotaggio con un po’ di manuale Cencelli in salsa di conflitto di interessi. Staremo a vedere. Restiamo convinti, comunque, che ancora esistano in Rai professionalita’ giornalistiche e di prodotto di altissimo livello, competenze adatte per progettare format di successo, capaci da dar luogo a quel pluralismo di idee ed opinioni cui un servizio pubblico è chiamato.
Carlo Di Stanislao
Lascia un commento