Melania Rea: Ludovica, Salvatore ha sbagliato ma e’ innocente

Mentre il gip di Ascoli Piceno rigetta la richiesta di incidente probatorio avanzata dai legali di Salvatore Parolisi, indagato per l’omicidio della moglie Melania Rea, il caporalmaggiore dell’esercito viene “assolto” da Ludovica P., la soldatessa sua ex allieva del Rav Piceno con cui ha avuto una relazione di due anni e a cui aveva promesso che si sarebbe separato per cominciare una nuova vita insieme. Salvatore ha sbagliato ma “é innocente” – dice in un’intervista a Quarto grado in onda questa sera – e “voleva bene” alla moglie, di cui ha “sempre parlato bene”. Di lei si vede solo la silhouette e si sente la voce dall’accento laziale, decisa nelle parole e nei concetti ma incrinata dall’emozione. “Ho sofferto molto – ammette – e mi sono sentita presa in giro. Lui “ha sbagliato con lei (Melania, ndr.) e anche con me. Però questo non vuol dire che sia un assassino”. Ludovica ne è convinta, non è stato lui ad uccidere la moglie, scomparsa ad Ascoli Piceno il 18 aprile e trovata massacrata a coltellate due giorni dopo in una pineta del Teramano. “Non è un violento, non ha mai avuto uno scatto d’ira”. E smonta uno dei possibili moventi: non è vero che Melania, venuta a conoscenza della relazione, avrebbe minacciato di rovinare la carriera ad entrambi. “Smentisco categoricamente”. I problemi “erano altri” e comunque la giovane moglie “non aveva prove”. E poi – dice, facendo l’ammissione più difficile per una donna innamorata – non poteva essere lei il movente perché “ero solo una delle tante di una lunga lista”. Sul fronte procedurale, i legali di Parolisi, avv. Valter Biscotti e Nicodemo Gentile apprendono “serenamente dalla stampa” il no del gip Carlo Calvaresi: la loro richiesta sarebbe “generica” e tesa a ‘bloccare’ gli atti in corso. “Noi non vogliamo bloccare niente – è la replica di Biscotti – semmai aumentare il peso specifico dell’attività di ricerca della prova davanti al giudice, ricordando che il pm è comunque una parte al pari della difesa”. Possibili altre richieste di accertamenti con l’unico obiettivo, da parte del caporalmaggiore e dei suoi avvocati, di “cercare la verità”. Intanto, mentre sembrano destinati ad allungarsi i tempi del deposito della relazione finale dell’autopsia sul corpo di Melania, oggi pomeriggio i carabinieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo al Bosco delle Casermette a Ripe di Civitella (Teramo), dove venne rinvenuto il corpo della giovane donna. Si cercano delle ‘perline’ mancanti dalle scarpe da tennis indossate da Melania il giorno della scomparsa, anche se non è chiaro in base a quali elementi nuovi sia emersa la necessità di nuove perlustrazioni oltre due mesi dopo il delitto. Sono state rimosse le tavolette di legno che compongono il basamento del chiosco nel lato destro, nel punto dove il cadavere era adagiato a terra. Da qualche giorno si lavora anche su mappe satellitari.

Alessandra Massi