C’erano anche i consulenti di Salvatore Parolisi e della famiglia Rea questa mattina nella caserma dei carabinieri del Ris a Roma, dove sono in corso gli accertamenti tecnici (esclusi quelli medico-legali) disposti dalla Procura di Ascoli sul centinaio di reperti sequestrati nell’ambito dell’inchiesta per l’omicidio di Melania Rea. In pratica, un nuovo ‘inventario’ alla luce del fatto che la posizione di Parolisi è mutata da parte offesa a indagato a piede libero dell’omicidio volontario della moglie i cui familiari – il padre Gennaro, la madre Vittoria e il fratello Michele – si sono nel frattempo costituiti parte offesa affidandosi all’avvocato Mauro Gionni, anche lui presente oggi alle operazioni. Il lavoro dei Ris è iniziato subito dopo la scoperta del cadavere di Melania, il 20 aprile al Bosco delle Casermette a Ripe di Civitella (Teramo). Il lavoro svolto finora mantiene intatto il proprio valore, ma altri accertamenti devono essere ancora fatti. Alcuni reperti sono conservati in modo tale da poter essere sottoposti ad esami scientifici anche con metodi diversi l’uno dall’altro. A ogni operazione potranno presenziare i consulenti delle parti. I reperti sono l’insieme di tutto quanto è stato sequestrato nel corso di questi due mesi e mezzo di indagini: i vestiti di Melania, quelli di Salvatore, i telefonini della coppia, quelli consegnati spontaneamente dall’amico di Salvatore, l’agente di polizia penitenziari Raffaele Paciolla. Ma ci sono anche le tavolette di legno del basamento e della parete esterna del chiosco di legno a fianco del quale venne ritrovato il cadavere della giovane mamma di Somma Vesuviana. E ancora il terriccio, gli aghi di pino del bosco dove venne trovata, il terriccio della zona delle altalene a colle San Marco da dove il 18 aprile – secondo la denuncia di Parolisi – scomparve la moglie.
Melania Rea: in caserma Ris nuovo ‘inventario’ reperti
C’erano anche i consulenti di Salvatore Parolisi e della famiglia Rea questa mattina nella caserma dei carabinieri del Ris a Roma, dove sono in corso gli accertamenti tecnici (esclusi quelli medico-legali) disposti dalla Procura di Ascoli sul centinaio di reperti sequestrati nell’ambito dell’inchiesta per l’omicidio di Melania Rea. In pratica, un nuovo ‘inventario’ alla luce […]
Temo che anche questa volta il supponente sensitivo Alocchi farà cilecca, sarà un altro fiasco, mi riferisco al caso dell’omicidio di Melania Rea. Meglio per Salvatore Parolisi, che gl’inquirenti non ascoltino l’Alocchi, se no al caporal maggiore daranno l’ergastolo!
Certo che la versione del sensitivo è proprio una cazzata bella e buona…….melania che scende dalla macchina e lascia la figlia………e poi un maniaco che la segue,la rapisce ,la uccide…….e il marito se melania fosse scesa davvero,non l’avrebbe seguita?e non si sarebbe accorto del rapimento?Io direi al caro Alecchi che stavolta sta facendo un buco nell’acqua,perchè è impossibile che un estraneo abbia ucciso la bella Melania.L’unico che può essere stato,purtroppo è il marito,non ci sono alternative.Secondo me gli inquirenti lo sanno,aspettano forse qualcosa per arrestarlo.Melania a Colle S.Marco non c’è mai stata!Spero solo che “almeno” non sia stato anche premeditato,anche se ho forti dubbi su questo.comunque sempre un bastardo resta !!!
Veramente l’ergastolo è quello in cui tutti noi speriamo!!!