Si conferma tiepido, come da previsioni, l’avvio dei saldi estivi a Mestre e dintorni secondo un’indagine realizzata dall’Adico per tastare il polso dello shopping nel primo weekend di sconti: negozi affollati ma non presi d’assalto sabato soprattutto in città e domenica nei centri commerciali aperti, ma solo il 40% di chi ha intenzione di sfruttare i ribassi per rimpinguare il guardaroba è tornato a casa con una borsa in mano. Un ulteriore 35% dei consumatori mestrini intervistati dichiara che aspetterà le prossime settimane per comprare, pur consapevole che il rischio di non trovare più modelli e taglie desiderati cresce col passare dei giorni: l’obbiettivo degli acquirenti della seconda ora, infatti, è quello di scucire sconti ancora maggiori, almeno del 50%. Un quarto del campione infine ritiene che i saldi siano un periodo dell’anno come un altro e quindi spiega che non ha intenzione di fare acquisti particolari. Che l’abbia già fatto oppure no, una famiglia che compra con i saldi estivi 2011 comunque ha già stabilito il proprio budget: il 68% non andrà oltre i 250 euro, il 18% è disposto a spenderne più di 300 mentre un restante 14% ha un budget di meno di 100 euro.
Il monitoraggio svolto dall’Associazione difesa consumatori evidenzia poi come siano soprattutto le donne a sfruttare subito le opportunità offerte dai saldi: del 40% di chi ha già comprato, il 64% è rappresentato infatti da acquirenti di sesso femminile, e del 36% di uomini che ha messo mano al portafogli nel weekend più della metà l’ha fatto con la supervisione di fidanzata, moglie o amica (59%).
Ultimo dato di colore è riferito alla fascia d’età delle donne alle prese con lo shopping estivo: a fare acquisti subito nei primi giorni sono soprattutto le modaiole dai 30 ai 40 anni (45%), seguite dalle signore più mature (32%) e infine dalle ragazze under 30 (23%). «Chi ha una disponibilità economica maggiore infatti con i saldi cerca il capo più importante e quindi gira per i negozi subito per trovare la vera occasione – spiega il presidente dell’Adico Carlo Garofolini – mentre le ragazze, che si accontentano dei capi dei negozi in franchising a basso costo dove magliette e intimo costano, in saldo, meno di 5 euro, fanno piccoli acquisti più spalmati nel tempo».
Infine, la tipologia di prodotti acquistati: al primo posto naturalmente c’è l’abbigliamento, scelto quasi da 1 consumatore su 3 (56%), seguito dalle calzature (23%). Al terzo posto si piazzano i vestiti per bambini (11%): «È un altro effetto della crisi – commenta ancora il presidente dell’Adico – se una famiglia media acquista capi per i figli in saldo difficilmente lo fa per un capriccio ma perché ha rimandato acquisti necessari». Il resto della merce acquistata si divide tra intimo (5%), accessori e biancheria per la casa (3%) e altri accessori personali (2%).
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