Con il rilancio della montagna come nuovo polo attrattivo del territorio abruzzese si è conclusa ieri la tre giorni del “Salone della Ricostruzione- Restauro, Innovazione, Green Economy” nel Nucleo Industriale Caselle di Bazzano (AQ), in Via Rodolfo Volpe, il cui spirito e’ stato quello di offrire un supporto al processo di ricostruzione dell’Aquila e dei comuni colpiti dal devastante terremoto del 2009.
Ottomila metri quadri di spazio espositivo, oltre 300 stand, più’ di 180 espositori provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, un fitto calendario di convegni, dibattiti e mostre per parlare di ricostruzione. L’intera filiera dell’edilizia ha aperto le porte alle imprese e ai tanti cittadini che devono ricostruire e attendono con sempre maggiore preoccupazione almeno l’inizio di un processo che stenta a decollare. “Questo evento fa ripartire l’ottimismo nel nostro territorio – ha sottolineato Gianni Frattale, presidente di Ance L’Aquila – Qui sono esposte tutte le nuove tecniche che ci accompagnano per il periodo della ricostruzione. Ogni anno contiamo di raddoppiare l’esposizione con l’obiettivo finale di realizzare un polo fieristico a L’Aquila”. L’iniziativa promossa dall’Ance Abruzzo e dall’agenzia di comunicazione Carsa, insieme a Ance L’Aquila, Ance Chieti, Ance Pescara, Ance Teramo, in collaborazione con BolognaFiere–Saie, Verona Fiere e GBC(Green Building Council Italia), ha come Media Partner proprio il nostro giornale L’Impronta.
L’evento si è svolto non solo nella città del terremoto, ma anche in quella della montagna. Quest’ultimo costituisce l’elemento naturalistico di maggior rilievo della regione abruzzese o almeno di quella interna. La montagna è stata al centro della conferenza “L’Aquila rinasce dalle montagne. Qualità e sostenibilità per lo sviluppo delle regioni di mezzo”. Trovandoci in terra d’Abruzzo la discussione non può che non partire da una citazione di Ignazio Silone: “La conoscenza della montagna ha un’importanza primordiale”. La frase racchiude in sé i tanti significati che un complesso naturalistico può rappresentare a livello economico, sociale e culturale per le comunità che lo abitano. “La montagna è il tratto identitario di questo territorio” – ha detto il Presidente della Società Geografica Italiana Franco Salvatori. “La montagna abruzzese non è naturalmente isolata” ha continuato Salvatori – “anche se spesso l’immagine dello spazio chiuso e isolato ha avuto la meglio. Da sempre invece essa è stata nei secoli uno spazio di mediazione e interfaccia per tutto il Centro Italia”. All’interno di questo nuovo modo di vedere la geografia che ci circonda, L’Aquila ha avuto per il Presidente “un ruolo di saldatura fondamentale tra Nord Europa e Mediterraneo”. Una posizione, quest’ultima, da riconquistare. Il geografo non si ferma all’idea di collegamento Nord-Sud, ma pensa che la città debba ambire, proprio in virtù della sua favorevole posizione geografica, a unire anche Est e Ovest, quindi il Tirreno e l’Adriatico. La rete che la città dell’Aquila sarebbe stata in grado di mantenere nei secoli e che deve tornare a reggere è per Salvatori “l’insieme delle relazioni che hanno tenuto insieme il territorio nazionale”. Proprio nell’anno del 150tenario dell’Unità d’Italia ecco che L’Aquila torna a essere al centro della storia d’Italia, anche grazie alla sua posizione geografica.
Il collegamento Tirreno-Adriatico è anche sintomo dei rapporti della città montana con la capitale, la quale “è tale non solo per i suoi rapporti internazionali – ha detto Salvatori – ma anche e soprattutto per il dialogo con il retroterra”.
In virtù di questa connessione tra le due grandi città del Centro Italia deve saldarsi il legame già esistente tra flussi turistici che da Roma vanno verso i territori montanari. Il dialogo tra le due realtà è avvenuto ieri grazie ala presenza al Salone delle istituzioni romane nella persona di Gloria Pasquali, Ass. del II Municipio di Roma capitale e del sindaco Gianni alemanno.
Pasquali ha illustrato diversi progetti che hanno coinvolto il territorio montano aquilano. In particolare, la nascita nella primavera del 2009 di un patto d’amicizia con il Comune di Barete per la promozione di iniziative culturali e sociali e del progetto “Sentieri d’amicizia” che ha portato per tre giorni a Roccaraso una scuola materna della capitale. Nascono così ponti per unire e valorizzare la montagna, che ricopre l’Italia per più del 50%. Un luogo da salvaguardare “non dicendo solo che le montagne sono intoccabili” – ha affermato Gianantonio Arnolfi, Parlamentare e Responsabile Expo 2015 per il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali – “perché l’intoccabilità favorisce l’abbandono” – ha aggiunto Arnolfi- “È importante invece riflettere sul problema tra sviluppo e salvaguardia ambientale”. A partire dalla montagna nasce un’idea diversa di sviluppo e di ricostruzione della città dell’Aquila, e come ha detto Gianni Alemanno “una ricostruzione che deve basarsi su un economia diversa, che poggi sula cultura dell’ambiente e ldella sua tutela. Sull’operato del governo Berlusconi Alemanno ha riconosciuto che “il governo ha fatto un grande sforzo, ma adesso ci troviamo in un momento difficile quello della vera ricostruzione ed è quindi importante che gli enti locali vengano sostenuti”.
Ieri il legame tra L’aquila e Roma si è rafforzato non solo per la solidarietà verso la città colpita, ma “perché entrambe le città si trovano all’interno dello stesso sistema territoriale e quindi devono collaborare insieme per progetti comuni, per una sorta di gemellaggio”.
Lisa D’Ignazio
L’Aquila non rinascera’ dalle montagne e neanche dal lavoro degli aquilani, che a differenza del passato sono diventati un popolo di assistiti. Chissa’ cosa avrebbero detto i nostri avi a vedere l’inettitudine degli aquilani contemporanei. La citta’ non risorgera’, perche’ c’è chi ha voluto che si distruggesse definitivamente. Saro’ piu’ chiaro, dal giorno del terremoto, e’ stato coperto dalle intemperie solo qualche fabbricato. E’ noto a tutti che le mura antiche esposte alle intemperie invernali non hanno scampo.Ma questo e’ sfuggito a quasi tutti, la citta’ e’ ridotta in poltiglia. L’unica consolazione , saranno le foto e le riprese televisive prima del sisma.