“Nella prima fase la gestione del programma Ipa Adriatico ha comportato delle difficoltà, ci sino paesi e regioni con culture, filosofie ed esigenze diverse, alla fine però i risultati sono stati positivi con il primo bando che nei tre assi strategici che promuovono cooperazione sociale ed economica e coesione ha finanziato con circa 75 milioni di euro 33 progetti scelti tra i 133 presentati”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, intervenendo al Forum dal titolo “Il ruolo del programma Ipa Adriatico nelle politiche di cooperazione transfrontaliera dell’Unione Europea”, che si sta svolgendo a Pescara. L’evento, al quale tra gli altri ha partecipato il ministro per gli Affari regionali e delle Politiche di Sviluppo, Raffaele Fitto, ha lo scopo di fare il punto sulle attività fatte e future del Programma comunitario di Cooperazione transfrontaliero “Cbc IPA Adriatico” (2007-2013). “L’Abruzzo ha avuto una responsabilità enorme sia politica che di gestione, alcune difficoltà, soprattutto con Grecia e Slovenia, sono state superate con la capacità diplomatica – ha continuato Chiodi – D’altra parte l’Abruzzo ha esperienza ed autorevolezza essendo stata l’unica regione che ha gestito due programmi di cooperazione transfrontaliera, prima Interreg, ora Ipa Adriatico, al quale sono coinvolti otto stati ed otto regioni”. Chiodi ha sottolineato che l’Abruzzo vuole continuare a svolgere un ruolo importante nella ricerca, nell’innovazione, nella cooperazione economica e sociale, nelle risorse umane e naturali e nella prevenzione di ruschi. Nel ricordare il ruolo di Ipa nell’accompagnamento dei Paesi in pre adesione, rispetto al futuro, il presidente ha spiegato che la prospettiva non può che essere nella creazione della macroregione adriatica: “Lo sviluppo passa per aree più vaste, non su microterritori, non si è capito che bisogna anticipare gli scenari nuovi, l’Abruzzo l’ha capito e sta proponendo le novità”.
Ecco cos’e’ il programma “Ipa Adriatico”
Ridurre i principali squilibri socio economici e rafforzare le capacità di sviluppo sostenibile dei Paesi dell’Adriatico membri dell’Unione Europea, di quelli candidati e dei potenziali candidati, attraverso un processo di condivisione delle risorse e di sviluppo di azioni comuni su temi quali l’ambiente, l’innovazione, le reti tra istituzioni e i trasporti. Sono questi gli obiettivi principali del “Programma di Cooperazione Transfrontaliera IPA-Adriatico”, lanciato oggi a Pescara con un forum dedicato. La dotazione finanziaria del programma è di 288mila euro, costituiti per l’85% da fondi comunitari e per il 15% da risorse pubbliche nazionali degli Stati coinvolti. I beneficiari dei finanziamenti sono enti pubblici, organismi di diritto pubblico, organizzazioni private, comprese le società private, e organizzazioni internazionali. In particolare, l’Ipa Adriatico ha come fine quello dell’integrazione delle aree con problemi comuni, anche se queste sono separate da confini nazionali. Le aree ammissibili sono i territori che si affacciano sul mare Adriatico in Italia, Slovenia, Grecia, Croazia, Albania, Bosnia-Erzegovina e Montenegro. La Serbia, inoltre, non avendo aree costiere, è ammessa al programma soltanto in relazione alle attività di cooperazione istituzionale. Il programma si basa su quattro ambiti prioritari: la cooperazione economica, sociale ed istituzionale; le risorse naturali e culturali; l’accessibilità e le reti; l’assistenza tecnica. I progetti portati avanti si distinguono in ordinari, finalizzati a promuovere la cooperazione, e strategici, in grado di soddisfare le esigenze dei territori coinvolti nel programma e di generare effetti di lunga durata nell’intera area della cooperazione. Il programma è nato sulla base della lunga esperienza acquisita con il precedente strumento “Interreg IIIA”, che ha svolto un ruolo significativo soprattutto in relazione alla stabilità politica e istituzionale dei paesi che affacciano sull’Adriatico.
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