L’Abruzzo si conferma al primo posto tra le regioni d’Italia per aumento di occupazione femminile, passando da 190mila a 200mila donne occupate. Diecimila posti in più in un anno equamente distribuiti sulle quattro province e sui settori dell’industria, dell’agricoltura e dei servizi. Una complessiva tenuta, nonostante gli effetti del terremoto, che evidenzia come l’occupazione, in generale, abbia ripreso a crescere. L’aumento nel primo trimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è stato di 7mila unità. A cui si aggiunge il fatto che, secondo i dati di Unioncamere, i programmi occupazionali delle imprese abruzzesi nei prossimi tre mesi prevedono ulteriori 3.300 assunzioni di cui circa la metà stabili. L’Abruzzo risulta, inoltre, in perfetta linea con il dato della disoccupazione nazionale, pari a 8,8% in Abruzzo e 8,6% in Italia. Sugli indicatori del mercato del lavoro si distanzia, quindi, dalle altre regioni del Sud per le quali il tasso di disoccupazione è espresso da valori a due cifre. E’ l’analisi fatta dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, dopo la pubblicazione dei dati ISTAT sull’occupazione che mettono a confronto il I trimestre 2011 col I trimestre 2010. “Un quadro confortante – ha commentato Chiodi – con dati ufficiali che non sono quindi frutto di una libera interpretazione ma vanno evidenziati e presi nella dovuta considerazione. Si tratta di una ulteriore conferma della ripresa del mercato del lavoro, come peraltro evidenziato anche da altri indicatori provenienti da diverse fonti. Il dato della crescita occupazionale femminile che evidenzia un record nazionale appare molto incoraggiante ma deve costituire uno stimolo ad unire le forze nella direzione dell’impegno diffuso per la ripresa dell’economia reale. Bisogna puntare con decisione all’apertura di nuove prospettive produttive per garantire lo sviluppo delle imprese e dell’occupazione. Si tratta, in sostanza di dati che evidenziano l’avvio di un processo di recupero, a conferma di un buon andamento congiunturale del mercato del lavoro”. Ulteriori segnali positivi sono quelli evidenziati oggi dal sistema informativo Excelsior di Union Camere e Ministero del Lavoro. La cassa integrazione nel 2011, rispetto all’anno del terremoto, è tornata su livelli comparabili a quelli delle regioni meridionali, mentre le imprese abruzzesi “attive” continuano ad aumentare e prevedono di assumere nei prossimi tre mesi circa 3.300 lavoratori. “I risultati positivi sul mercato del lavoro – ha spiegato il Presidente – non vengono per caso ma sono da attribuire al coraggio e alla determinazione degli imprenditori abruzzesi che hanno dimostrato di saper affrontare questo momento difficile. Inoltre, nascono dalle iniziative che la Giunta regionale è riuscita a mettere in campo”. Nel 2010 per esempio con “Lavorare in Abruzzo” sono stati creati 2.700 posti di lavoro mentre con “Lavorare in Abruzzo 2”, a breve, saranno messi a disposizione delle imprese altri 10 milioni di incentivi assunzionali. Per il nuovo Piano Operativo 2009/10/11 si prevedono progetti a cui sono destinati 134 milioni di euro di risorse del Fondo Sociale Europeo 2007/13. Tra questi 12,5 milioni consentono di avviare almeno 200 nuove imprese gestite da donne e giovani, disoccupati, lavoratori in cassa integrazione, ultra 50enni. La programmazione del POR consiste in 23 linee di azione che toccano il mondo del lavoro, del sociale, della formazione, dell’istruzione, delle imprese, dell’Università, della ricerca e dell’innovazione.
Abruzzo, la regione investe sulle politiche attive del lavoro e si conferma in crescita
L’Abruzzo si conferma al primo posto tra le regioni d’Italia per aumento di occupazione femminile, passando da 190mila a 200mila donne occupate. Diecimila posti in più in un anno equamente distribuiti sulle quattro province e sui settori dell’industria, dell’agricoltura e dei servizi. Una complessiva tenuta, nonostante gli effetti del terremoto, che evidenzia come l’occupazione, in […]
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