Un quaderno e una penna. Li ha chiesti Salvatore Parolisi al suo terzo giorno di carcere a Marino del Tronto, dove è finito martedì scorso con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato della moglie Melania Rea. Probabilmente carta e penna gli servono per prendere appunti e contestare punto per punto,come lo ha visto “puntigliosamente” fare uno dei suoi legali, l’avv. Valter Biscotti, le accuse che gli riversa addosso la Procura di Ascoli. Ma lui continua a mostrare “grande determinatezza”. Sembra molto improbabile, dunque, un cedimento da parte del caporalmaggiore dell’esercito, che lo porti magari a confessare. “Chi lo pensa – chiosa Biscotti – sbaglia di grosso”. E insiste: “nell’ordinanza ci sono ampi margini per la difesa per lavorare con risultati positivi”. Parolisi è in isolamento, ma il giudice ha già autorizzato colloqui con le sorelle, il fratello e un cognato. Non è detto, poi, che venga trasferito dal supercarcere ascolano, anche se gli atti stanno per essere materialmente trasferiti a Teramo. Le procedure sono già state avviate.
Melania: Parolisi in carcere chiede quaderno e penna
Un quaderno e una penna. Li ha chiesti Salvatore Parolisi al suo terzo giorno di carcere a Marino del Tronto, dove è finito martedì scorso con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato della moglie Melania Rea. Probabilmente carta e penna gli servono per prendere appunti e contestare punto per punto,come lo ha visto “puntigliosamente” fare uno […]
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