Un mercato sostanzialmente stagnante, prezzi in calo – ma solo in maniera lieve – e compravendite in sensibile ribasso in una fase segnata da un eccesso di offerta a fronte di una scarsa liquidità. Non è troppo brillante la fotografia scattata da Nomisma sul comparto immobiliare nel primo semestre del 2011. Toccato, come tutti i principali settori economici, dal protrarsi della crisi italiana e internazionale e ancora lontano da una ripresa piena e convincente. A partire dal ‘valzer’ di acquisti e cessioni, fin troppo compassato. Nel periodo compreso tra gennaio e marzo, sottolinea il centro di ricerca bolognese, le compravendite hanno registrato una flessione del 3,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per quanto riguarda le abitazioni, e dell’8,9% per quanto concerne i negozi. Complessivamente i ‘passaggi di mano’ sono stati 300.000: nel residenziale la flessione registrata nei primi tre mesi dell’anno dovrebbe essersi addirittura acuita con l’entrata nel secondo trimestre. Per l’anno in corso, stima Nomisma, lo scenario prevede scambi pari a 590.600 unità: nella versione più pessimistica si arriva a quota 575.000 tornando, in pratica, ai livelli del 1997, quando le compravendite complessive ammontarono a 576.340. Nonostante questo, sui 13 principali mercati italiani (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Padova, Roma, Torino e Venezia) i prezzi del mattone, nei primi sei mesi del 2011, sono calati solo dello 0,7% per le abitazioni, dello 0,9% per gli uffici e dello 0,7% per i negozi. Dall’inizio ufficiale della crisi, nel 2008, la frenata dei prezzi è stata, a seconda delle aree, tra il 5% e il 10%, ben lontana da quel 25%-30% stimato dal Fondo Monetario Internazionale per rilanciare il comparto. Guardando proprio ai prezzi del mattone, Venezia è la città italiana in cui il suo costo è il più caro. Nel capoluogo veneto la media ponderata (tra zone di pregio, centro, semicentro e periferia) per l’acquisto di una abitazione usata é pari a 3.692 euro al metro quadro. Dietro Venezia, sul podio salgono anche Roma, con una media ponderata per abitazione pari a 3.519 euro al metro quadro, e Milano con 3.445 euro al metro quadro. Scorrendo la lista della altre città prese in esame da Nomisma, Firenze si piazza quarta con una media ponderata pari a 2.963 euro al metro quadro, seguita da Bologna (2.498 euro) Bari (2.410 euro), Napoli (2.119 euro), Torino (1.932 euro), Padova (1.847 euro), Genova (1.832 euro), Cagliari (1.726 euro), Palermo (1.458 euro) e Catania (1.415 euro). Quanto alle performance tra il 2006 e il 2011, l’indice realizzato da Nomisma, boccia Bologna, seguita da Torino e Padova mentre premia, quanto a dinamismo, Bari, seguita da Roma e Catania. “Il ciclo economico è fragile – ha puntualizzato il presidente di Nomisma, Pietro Modiano -: c’é una maggiore propensione al mutuo da parte delle famiglie, si è passati dal 50% del 2010 al 75% di oggi, ma solo per una riduzione della capacità di spesa. Le transazioni sono ai minimi e il mercato é abbastanza fermo, prevediamo che si riprenda nel 2013 – ha concluso -: la ripresa convincente è rimandata e quando avverrà, avverrà a prezzi più bassi”.
Gianluca Angelini
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