L’apertura di uno spiraglio sul fronte dei tagli viene letto dai sindaci con una speranza di riapertura dei giochi parlamentari, almeno dopo la “delusione” patita con il premier Silvio Berlusconi. La vede così Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, vicepresidente dell’Anci e uomo dei numeri dell’Associazione, essendo responsabile della Finanza Locale con delega tra l’altro ai rapporti con il Governo. Che però avverte: “la lotta contro i tagli di quest’ennesima Manovra del Governo è la nostra linea Maginot”. Di avviso diverso il governatore del Veneto Luca Zaia, secondo il quale “la nuova Manovra è vigorosa e necessaria e, per il Veneto, avrà un peso importante”. “Vedo con piacere che qualcuno nel governo come il ministro Maroni ha compreso la posizione dei Comuni”, premette Delrio nel corso di una conversazione con l’ANSA. “Del resto mi sembra naturale che sia proprio il ministro dell’Interno a capire le nostre ragioni, proprio lui che più di altri è a contatto con gli Enti Locali”. Ma subito ripete quanto detto venerdì scorso a Palazzo Chigi dopo l’incontro con il Governo: “la manovra è recessiva, non ha alcuna prospettiva di crescita. Eppoi serve una revisione del Patto di Stabilità. Ma soprattutto qualcuno deve capire che gli Enti Locali sono il motore del Paese”. Non a caso, ricorda, l’Istat e la Corte dei Conti hanno conteggiato nel 2009 una flessione del 20% delle spese per investimenti; calo che è proseguito anche nel 2010 con un -15%. Nel recente passato, avverte il sindaco di Reggio Emilia, “il presidente del Consiglio aveva mostrato segnali di disponibilità al ragionamento, ma poi niente, si è proceduto con i tagli. Ora rilevo altrettanti segnali di apertura da Calderoli e spero che non cambi linea”. Come Comuni, prosegue, “abbiamo sempre partecipato ai tavoli con il Governo e abbiamo fatto il nostro dovere sui fabbisogni standard e sul Patto di stabilità, sul quale peraltro abbiamo archiviato un saldo positivo di 3 miliardi di euro”. In ogni caso, ricorda, “come Anci tra il 22 e il 24 agosto terremo un Direttivo che riunirà tutti i sindaci che dovranno scegliere quali forme di lotta adottare”. Tra l’altro, aggiunge, “sulla Manovra non c’é alcuna spaccatura tra i Comuni”. Leggermente diverso l’approccio del governatore del Veneto Luca Zaia: “siamo pronti a nuovi sacrifici, non per il colore del Governo – ha detto in mattinata da Venezia – ma perché si tradurranno in stabilità per i nostri cittadini, evitando il default e garantendo i risparmi di una vita di ciascuno di loro”. In futuro, ha proseguito, “non ci saranno più assistenti e assistiti”, anche perché “il Nord è stanco di pagare per il Sud e non lo dico da uomo di partito ma da Governatore di una Regione che, non a caso, si sta battendo contro un ticket che riteniamo ingiusto”. Va infine decisamente per le spicce il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli, che chiede alla Regione Lazio di ricorrere alla Consulta contro il rischio soppressione del suo ente. “Non possiamo che chiedere alla nostra Regione, nel caso in cui il decreto venisse convertito nell’attuale versione, di adire alla Corte Costituzionale a difesa della città di Rieti e della sua Provincia”
Maginot, lotta contro i tagli della Manovra
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