Due dei quattro reporter italiani rapiti in Libia dai lealisti di Gheddafi sono riusciti a chiamare a casa, “stiamo bene”, hanno assicurato ieri. Si tratta di Claudio Monici di Avvenire e Domenico Quirico de La Stampa. “Quirico e Monici hanno chiamato casa. Segno positivo, si rafforza la speranza di una liberazione. La notte è lunga, aspettiamo fiduciosi”, ha affermato il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli su twitter.
In una telefonata ha fatto sapere uno di loro che “il nostro autista è stato ucciso”. I giornalisti rapiti sono due inviati del Corriere della Sera, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina, di Domenico Quirico della Stampa e di Claudio Monici di Avvenire. Secondo le ultime notizie, i giornalisti sono trattenuti in un appartamento della capitale libica.
L’Unità di Crisi della Farnesina sta cercando di ricostruire nel dettaglio le circostanze nelle quali si è verificato il sequestro e sta esplorando tutti i canali utili per la soluzione più rapida possibile della vicenda. Lo rende noto un comunicato della Farnesina sul rapimento dei quattro giornalisti italiani in Libia.
“Siamo molto preoccupati” per le notizie relative al rapimento dei giornalisti italiani e “chiediamo il loro immediato rilascio”. Questo è il commento raccolto da Michael Mann, il portavoce dell’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e la Sicurezza Catherine Ashton in relazione al rapimento dei quattro giornalisti italiani avvenuto in Libia. Il portavoce ha quindi osservato quanto sia “importante” che i giornalisti in Libia possano svolgere la loro funzione informativa fondamentale in condizioni di sicurezza. “Per ora non abbiamo altre informazioni rispetto alle notizie provenienti dai media”, ha poi detto Mann. L’Ue sta cercando comunque di raccogliere ulteriori elementi utili.
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