Federcontribuenti: incapacità governativa, o assoluto servilismo?

«Dalla Lega al Pd, passando per il Terzo Polo fino a toccare Cgil, Cisl e Uil: mille proposte inconcludenti. O siamo difronte ad una completa incapacità governativa, oppure, ci troviamo difronte alla classe politica e sindacale più servile degli ultimi decenni». Questo lo sfogo di Finocchiaro, presidente di Federcontribuenti dopo l’ennesima giornata passata a rispondere […]

«Dalla Lega al Pd, passando per il Terzo Polo fino a toccare Cgil, Cisl e Uil: mille proposte inconcludenti. O siamo difronte ad una completa incapacità governativa, oppure, ci troviamo difronte alla classe politica e sindacale più servile degli ultimi decenni». Questo lo sfogo di Finocchiaro, presidente di Federcontribuenti dopo l’ennesima giornata passata a rispondere alle telefonate di aiuto da parte degli italiani in lotta con la prepotenza del fisco e della riscossione e con altrettanti politici cercando un modo per imporre finalmente riforme risanatrici e risolutive serie e concrete. Il centralino della Federcontribuenti in questi giorni si è surriscaldato; c’è chi chiama per un soccorso, chi per esprimere solamente la sua rabbia verso questa classe politica lontana anni luce dai suoi elettori e chi per lanciare una idea illuminante. Tutti però son d’accordo con il ritenere questo governo il più vergognoso degli ultimi 40 anni, opposizione compresa.

Finocchiaro si sente in dovere di portare alla luce questa rabbia e questa amarezza, di tentarle tutte pur di vedersi assolto il sacro santo diritto di partecipare alla discussione politica su un tema così importante per tutti i cittadini: «Continuare ad ignorare il malcontento dei cittadini significa accrescere la rabbia, significa legittimare azioni estreme, significa alimentare l’insorgenza che potrebbe sfuggir ad ogni controllo. Oggi l’italiano si trova costretto a difendere con le unghie e con i denti le briciole di pane». Secondo il massimo esponente dell’organizzazione a difesa dei contribuenti, tutta la faccenda sul debito pubblico, è stata ingigantita e inasprita fino all’inverosimile e le plateali dichiarazioni rilasciate dai big della politica e prontamente rilanciate dagli organi di stampa di appartenenza non fanno che allontanare la gente dalle istituzioni. «Sono i politici con il loro scellerato comportamento a far perdere di credibilità le istituzioni.»

Tutte queste proposte di legge studiate per dissanguare definitivamente i cittadini, mirate a distruggere il mercato del lavoro, tese ad annientare diritti ottenuti con le lotte sociali, ma, pronti a salvare la borghesia, l’alta finanza, i furbetti delle scalate e i doppiogiochisti con altrettanti doppi super stipendi rischiano di far spezzare la corda. «Noi di Federcontribuenti siamo pronti ad essere ascoltati, carte alla mano, e di indicare la giusta via per una definitiva risoluzione sul debito pubblico, sul mondo del fisco, dei tributi e del rilancio dell’economia nazionale. Siamo convinti di poter traghettare il Paese fuori da questa tempesta, soltanto ristabilendo il concetto di giustizia sociale attraverso l’annullamento del conflitto di interesse. » Secondo Finocchiaro, con una giusta riforma si può ottenere il ricupero di 5 miliardi di euro nel giro di 5 anni e la regolamentazione di circa 3 miliardi di contribuenti oggi scoperti e attaccati dal fisco. Questo recupero crediti, fatto con norme giuste e non aggressivi e speculative come quelle di oggi, risanerebbero le casse dello Stato e con una minima parte si darebbe respiro ai piccoli comuni.

Certo ci vuole la volontà di agire secondo i dettami della giustizia e della moralità, requisiti oggi assenti, svenduti, barbaramente sacrificati davanti all’altare delle banche. «Per quanto riguarda la politica economia europea, Bruxelles, deve rendersi conto che è giunto il momento di adeguare i Paesi membri. Ad una moneta unica devono seguire: un salario, un regime fiscale e un tasso di interesse uguale per tutti.» Questo attaccherà i veri maestri dell’evasione fiscale, quelli delle società off-shore, quelli delle residenze nei paradisi fiscali e i grandi speculatori. La crescita non può essere posticipata alla correzione dei conti come invece si sta facendo, anzi, la crescita è obiettivo primario anche per la stabilità, poiché è la crescita l’unica e autentica garanzia del debito.

 

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