Gheddafi è riuscito ancora una volta a sfuggire alla cattura. Gli insorti hanno circondato il quartiere di Abu Salim, dove ritengono si nasconda il colonnello e i suoi figli, ma Gheddafi ha fatto sentire la sua voce in un messaggio audio trasmesso dalla tv ‘Al Orouba’: ‘Libia non e’ di Francia o Italia, purificate Tripoli da ribellì. Dal Cnt ieri è arrivato un primo bilancio di questi sei mesi di guerra: 20 mila morti. E intanto, con un blitz di due giovani lealisti, sono stati liberati ieri i 4 giornalisti italiani rapiti.
Nella prigione di Abu Shalim, a Tripoli, le guardie carcerarie del regime si sono rese responsabili di abusi e di stupri su detenuti poco più che bambini, mentre gli insorti tengono prigionieri presunti mercenari che invece sostengono di essere solo immigrati provenienti dall’Africa sub-sahariana. Lo afferma in un suo rapporto l’organizzazione umanitaria Amnesty International.
Via libera del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per lo sblocco di beni libici congelati per un valore di 1,5 miliardi di dollari, da destinare alla ricostruzione del Paese. I fondi, bloccati dal regime di sanzioni imposto dalle Nazioni Unite su banche ed aziende petrolifere di Tripoli, saranno utilizzati per aiuti umanitari. L’Italia da parte sua, come ha promesso Silvio Berlusconi al primo ministro del Cnt, Mahmud Jibril, sbloccherà i fondi trattenuti nelle banche italiane, con una prima tranche di 350 milioni di euro.
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