L’Orchestra Sinfonica Abruzzese, sempre attenta alle realtà musicali del territorio, torna ad ospitare la Corale Gran Sasso dell’Aquila, formazione con la quale ha eseguito nel corso degli anni numerose importanti pagine del repertorio sinfonico-corale, da Mozart, Cimarosa, Verdi e tanti altri, fino a prime esecuzioni assolute. L’occasione è quella dei festeggiamenti della Corale dei suoi 60 anni di ininterrotta attività (1951-2011), molti dei quali vissuti in stretta collaborazione artistica e istituzionale (si ricorda che, dopo il fondatore Paolo Mantini, Presidente della Corale fu lo stesso Ludovico Nardecchia che negli anni successivi con passione si è dedicato all’Istituzione Sinfonica Abruzzese).
Tre concerti sul territorio regionale in questo primo week end di settembre: il 2 settembre a Montereale per una serata dedicata all’Associazione “L’Aquila per la Vita”, il 3 settembre a L’Aquila e il 4 settembre a Perano (CH) nell’ambito del progetto “Musica e territorio”. In programma una delle pagine più celebri del repertorio sinfonico-corale: il “Gloria” di Vivaldi con le voci soliste di due giovani e promettenti cantanti aquilane: Rita Alloggia e Federica Carnevale.
Nella seconda parte, invece, saranno eseguiti alcuni celebri canti popolari abruzzesi, che hanno segnato la storia, il successo e la riconoscibilità della Corale Gran Sasso in Europa, ma per la prima volta trascritti per coro e orchestra dallo stesso direttore della Corale Carlo Mantini.La direzione è affidata al M° Vittorio Antonellini. In questo modo si vuole tentare di inserire il repertorio popolare all’interno di quello sinfonico-corale. Un’operazione che mira al rinnovamento dei linguaggi e ad un’originalità esecutiva.
Due mondi, quello di Vivaldi e quello del canto folkloristico abruzzese, certamente molto distanti fra loro, ma il dialogo fra generi musicali diversi accresce l’offerta culturale e la curiosità nel pubblico. Questo è in sintesi il senso di tale proposta concertistica: contribuire alla crescita del repertorio corale popolare attraverso nuovi arrangiamenti orchestrali, unitamente all’esecuzione di una delle più belle pagine italiane del repertorio vivaldiano
Lascia un commento