Si parla di un terremoto di un secolo fa, ma il pensiero corre a L’Aquila ed al suo irrisolo terremoto del 2009, nel film collettaneo, oggi fuori concorso a Venezia, “La Scossa”, con quattro veterani del cinema che, a cento anni di distanza, ricordano la tragedia del terremoto di Messina e Reggio Calabria. Maselli, Lizzani, Gregoretti, Russo ci parlano del sisma come di una terribile metafora, un’esperienza esistenziale in grado di abbattere o risollevare, amplificatrice dei vizi e delle virtù dei singoli e delle comunità. Oggi, nel giorno del genio di Polansky e del glamour di Madonna, nel giorno in cui si inaugura la Settimana della Critica e l’Italia schiera tre “campioni” fra cui chiacchierato “Ruggine”, vedremo come il pubblico saprà reagire al dramma di un sisma, con quattro episodi diretti dal fior fiore del cinema militante di ieri, per rievocare, in modo personale e sorprendente, una pagina di grande solidarietà sociale e di svolta politica nella storia italiana. Sempre oggi, rivive dopo un paziente restauro filologico uno dei film-documento più originali del grande Rosselini: “India”, del 1960, uscito l’anno dopo “Il generale della Rovere” (che trionfò a Venezia) e lo stesso anno di “Era notte a Roma”, sempre su temi resistenziali, cui fecero seguito Viva l’Italia (1961) sull’impresa garibaldina e Vanina Vanini (1961) da Stendhal, con fragorosi fischi, in Sala Grande,a Sandra Milo ed appassionata difesa di Federico Fellini. Oggi tutti gli occhi saranno per Madonna ed il suo “W.E.” con Abbie Cornish e Andrea Riseborough e sul secondo film in concorso (dopo “The Ides of March” di Clooney), l’atteso e già favorito “Carnage” di Polansky, tornato a lavorare dopo la vicenda giudiziaria che l’ha travolto,un film con un dialogo serrato ad alta tensione psicologica, confezionato per un cast stellare, composto da Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz e John C. Reilly, con al centro due coppie di genitori che si affrontano a causa di un litigio dei rispettivi figli al parco e fanno emergere le contraddizioni più profonde in quella che risulterà la giornata peggiore della loro vita. Ma anche per noi aquilani questa giornata rischia di essere ferale, senza neanche un accenno al terremoto messo in scena 26 mesi fa e che continua nei suoi disastri, senza che nessuno se ne accorga. Sempre oggi è la volta di “Miss Candace Hilligoss’ flickering halo”, uno dei 20 cortometraggi selezionati su 2131 opere provenienti da tutto il mondo, per Orizzonti, realizzato dai conterranei Fabio Scacchiolie e Vincenzo Core, dove si sono utilizzati spezzoni di un B-movie del 1962 diretto da Herk Harvey, “Carnival of souls”, per poi scomporre e ricomporre una trama che si dipana non tanto sul piano strettamente narrativo quanto come riflessione concettuale. Un’altra metafora, forse, per un terremoto scomparso dagli occhi e dalla coscienza di tutti dopo otto mesi di sovraesposizione. Un in bocca al lupo infine, ad un altro abruzzese, il giuliese Marco Calvarese, fotografo e giornalista, invitato per la seconda volta a Venezia, con alcuni lavori ispirati al famosissimo film di fantascienza Blade Runner di Ridley Scott, esposti nel padiglione della Fondazione Ente dello Spettacolo. Calvarese ha dichiarato di recente: “raccontare qualcosa agli altri è stata sempre una mia esigenza fin da piccolo e, che sia scrivendo con la luce o con le parole, l’ho sentita come una vocazione per la quale ho sacrificato e sacrificherò ancora molto, con la speranza che non arrivi mai un giorno nel quale mi sentirò arrivato, perché quel giorno significherà che non avrò più nulla da dire”. Molto bello, a meno che non vi sia un giorno in cui, semplicemente, nessuno abbia più voglia di ascoltare indipendente dal dramma e dal racconto.
Carlo Di Stanislao
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