Venerdì nero per le borse europee, bruciati 186 miliardi di capitalizzazioni. Milano ha chiuso in calo del 3,89%, le perdite pesanti sono state ovunque (Parigi -3,59%, Madrid -3,40, Francoforte -3,36%, Londra -2,34). In Italia tra i titoli principali il ribasso più forte lo ha subito Italcementi, che ha ceduto il 6,95%, ma sono state soprattutto le banche ad appesantire il listino. Il più debole del settore è stato Ubi, sceso del 6,48%.
Ma le vendite non hanno risparmiato altri titoli cruciali per il listino milanese: Pirelli ha perso il 5,47%, Fiat il 4,98%, Generali il 4,85%. Male anche Enel (-3,97%) e Telecom Italia (-3,66%) mentre ha tentato di contenere il ribasso Eni, che comunque ha chiuso in calo del 2,69%. Piatta Bulgari (+0,08%), in crescita nel paniere a elevata capitalizzazione solo Parmalat, in rialzo finale dell’1,14% anche grazie alla sua ingente cassa, che in periodi di crisi viene ben considerata dagli operatori di Borsa.
Sul fronte bond, non è andata meglio, con lo spread tra Btp e Bund che supera i 327 punti basi, tornando ai livelli pre intervento Bce.
Chiusura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones perde il 2,20% a 11.240,49 punti, il Nasdaq cede il 2,58% a 2.480,33 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,53% a 1.173,96 punti.
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