Il 7 ed il 9 settembre presso l’Auditorium Sericchi della Carispaq e l’8 presso l’Abazia di S. Bartolomeo a Cave di Scoppito, tre appuntamenti da non perdere, prima della fase Rosetana che si concluderà il 14 prossimo venturo, del Festival Internazionale della Chitarra, diretto dal Maestro Agostino Valente, presidente dell’ Associazione Chitarristica Aquilana, giunto alla XVIII edizione. Martedì, con inizio alle 21, il concerto del giovane chitarrista aquilano Antonio Ciuffetelli, autentica promessa nel panorama nazionale, che eseguirà musiche di Rodrigo, Weiss, Barrios Mangorè, Kleynjans e Albeniz, spaziando nella vasta gamma tonale ed espressiva della musica per le “sei corde”, secondo sensibilità e modalità molto differenti. La scelta per evidenziare la particolare coloritura interpretativa del concertista, diplomato in chitarra e canto, allievo di Agostino Valente e Claudio Capodieci, perfezionatosi sotto la guida di giganti della musica contemporanea come Goran Listes, Javier Garzia Moreno, Juan Falu , Philippe Villa, David Tannebaum e Letizia Guerra. Il giorno successivo, nella suggestiva Abazia di S. Barolomeo, splendido complesso del XIII-XIV secolo, con il patrocinio della Società Aquilana dei Concerti B. Barattelli e del Comune di Scoppito, sarà la volta del “Quartetto Leonardo”, formazione reduce da una serie di fortunate tournèe in Italia e all’Estero (Slovenia e Spagna), che si produrrà in un ricco repertorio di musica colta e popolare, fra cui brani scritti appositamente per lei da grandi autori come Bakalov e Sipus. Il quartetto, formato dagli aquilani Agostino Valente e Massimo Felici, dal marsicano Alessandro Paris e dal croato Goran Listes, sarà anche, il 10 settembre, protagonista di uno degli incontri (in totale altri quattro), che in occasione del Festival si svolgeranno, sempre con inizio alle 21, presso la Villa Comunale di Roseto degli Abruzzi. Tornando agli eventi aquilani, il 9 settembre, presso l’Auditorium Carispaq, si esibirà il solista tedesco Frank Bungarten, la cui carriera internazionale si è sviluppata immediatamente a seguito della vittoria del Primo Premio al Concorso Internazionale di Granada, conferitogli personalmente da Andrés Segovia e non ha avuto soste nell’arco di 25 anni. Attualmente ricopre la Cattedra di chitarra presso la University of Music, Drama and Media di Hannover e nel corso della lunga carriera è stato insignito del “Preis der Deutschen Schallplattenkritik” (Premio della critica in Germania), della’ “Audio Reference Prize” e recentemente dell’importante premio tedesco “Echo Klassik” come “Strumentista dell’anno”. Molto intensa l’attività discografica, tra cui la propria versione per chitarra delle Sonate e Partite di Bach per violino solo, che ha avuto importanti riconoscimenti di critica e che presenterà anche nel concerto aquilano. Come quasi tutti gli strumenti a corda europei, si può affermare con certezza che la chitarra è di derivazione medio-orientale, infatti nelle antiche lingue di quei popoli ed in sanscrito, la parola “Tar” significa “corda”. Altrettanto certamente la chitarra a sei corde, meglio conosciuta come chitarra classica, apparve per la prima volta in Spagna come risultato di una lunga e complessa storia e di diverse influenze culturali e la sua storia è costellata, soprattutto dal XII secolo ad oggi, di conquiste e da una sempre, soprattutto dall’800, più ricca letteratura. Merito del Festival aquilano, voluto, difeso e strenuamente sostenuto (nella assenza quasi totale di aiuti istituzionali) dal Maestro Valente, è stato quello di diffondere le caratteristiche della musica per chitarra nell’ambito dei diversi periodi, nella varie culture e delle differenti espressioni, avvicinando i giovani alla conoscenza di uno strumento duttile e di grande respiro interpretativo. Prova del valore di tale iniziativa è il gemellaggio con un analogo festival madrileno, organizzato dalla Accademia Reale di Spagna, una delle più antiche istituzioni concertistiche europee, che ha contribuito al ritorno, a fine ‘800, della chitarra sulla scena europea, dopo un lungo predominio dell’America Latina.
Carlo Di Stanislao
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