Con un team medico-infermieristico altamente qualificato, e le più moderne e collaudate attrezzature medico-chirurgiche, ha da poco debuttato alla Casa di Cura Villa Pini l’Unità Operativa di Urologia, diretta dal dottor Angelo Porreca, Responsabile del Dipartimento di Urologia del gruppo Policlinico Abano Terme. L’attività chirurgica del nuovo reparto, finalizzata al trattamento di tutte le patologie urologiche, si candida a diventare un’eccellenza della Regione grazie all’utilizzo di innovative tecniche mini-invasive endoscopiche, laparoscopiche e robotiche. Tra le strumentazioni più all’avanguardia della nuova Unità Operativa, il robot chirurgico “Da Vinci” e il Laser ad Holmio.
Ogni anno in Italia si registrano oltre 23.500 nuovi casi di cancro alla prostata: il primo tumore maligno diagnosticato nel maschio adulto, con un’incidenza del 12%, e il secondo per causa di morte. Per intervenire su questa patologia, il robot Da Vinci, ora in dotazione presso la Casa di Cura Villa Pini, è considerato uno dei sistemi chirurgici più avanzati al mondo, in grado di eseguire, mediante accesso laparoscopico, complessi interventi mini-invasivi, offrendo numerosi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali. Oltre 300 gli interventi già condotti con questa tecnologia presso il Policlinico Abano Terme, il cui gruppo comprende anche Villa Pini. Nella struttura teatina, finora l’unica in Abruzzo ad essersene dotata, il robot recentemente introdotto ha già effettuato con successo oltre una decina di interventi.
“La chirurgia robotica rappresenta la nuova frontiera della chirurgia mini-invasiva laparoscopica”, afferma Angelo Porreca, Responsabile del Dipartimento di Urologia del gruppo Policlinico Abano Terme e Direttore dell’Unità Operativa di Urologia della Casa di Cura Villa Pini. “Rispetto a quest’ultima, consente infatti una visione tridimensionale e permette di operare più agevolmente sedi anatomicamente difficili da raggiungere”. Utilizzando la piattaforma Da Vinci, il chirurgo manipola una console che trasmette i suoi movimenti a dei bracci meccanici in grado di riprodurre la mobilità dei polsi umani. In tal modo, il robot conferisce al gesto chirurgico una precisione non confrontabile con altre tecniche. “L’intervento risulta estremamente accurato – prosegue Porreca – con una significativa riduzione delle perdite ematiche e del dolore postoperatorio, minime cicatrici chirurgiche e un recupero funzionale più rapido. Negli USA, ormai, sul 90% dei pazienti che si sottopongono a rimozione radicale della prostata si esegue la prostatectomia robotica, contro l’attuale 10% dell’Italia, dovuto al fatto che ancora nel nostro Paese non ci sono sufficienti robot ”.
Per trattare invece l’ipertrofia della prostata, una condizione sempre più frequente dopo i 50-60 anni, presso l’Unità del dottor Porreca viene praticata l’adenomectomia trans-uretrale mediante laser ad Holmio (HoLEP): con una durata di circa 1–2 ore e dimissioni solitamente a 24 ore dall’operazione, questa tecnologia rappresenta un’alternativa mini-invasiva all’adenomectomia tradizionale. I vantaggi dell’uso del laser sono le minime perdite di sangue e, quindi, la possibilità di operare pazienti ad alto rischio di sanguinamento e con voluminosi adenomi prostatici.
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