C’è incredulità, sgomento e dolore a San Pietro Vernotico (BR) e a Verona per la morte di Giovanna Tafuri Lupinacci. La 44enne, conosciuta a San Pietro Vernotico poichè i parenti e i suoceri sono sampietrani doc, e a Verona, perché viveva con la famiglia, è stata trovata morta tra il materiale di scarto nei pressi delle griglie del canale di uscita dell’Adige in località Giaron, a San Martino Buon Albergo.
Il ritrovamento del corpo è avvenuto il 9 mattina dal personale che fa la manutenzione del canale e che era andato a ripulire, come periodicamente fa, il container in cui il braccio meccanico sversa tronchi piuttosto che detriti che ostruiscono le griglie.
Immediatamente sono stati allertati i carabinieri, il cadavere era ricoperto da vegetazione. Difficile è stato risalire all’identità della donna, poichè non c’erano tracce di abiti e la permanenza in acqua sembrerebbe piuttosto lunga: circa un paio di settimane. Siccome l’età presunta del cadavere corrispondeva a quella di una donna di Verona che s’era allontanata da casa più o meno un paio di settimane fa, i carabinieri hanno allertato il marito e gli hanno mostrato un tatuaggio che la donna aveva sul corpo, molto particolare perchè riproduce il nome del figlio. Il marito anche lui sampietrano quando è arrivato a medicina legale non ha avuto esitazione nel riconoscere la moglie.
“Una donna solare andata via dal paese giovanissima che ha fatto tanti sacrifici. Una grande lavoratrice. Ci mancherà”, commentano le amiche. Tutto il vicinato di Via Dante Alighieri in San Pietro Vernotico (BR), alla saputa della morte così crudele di questa ragazza è rimasto scosso.
Il magistrato ha comunque disposto l’autopsia per verificare la causa del decesso, si mantiene il massimo riserbo sull’accaduto. Intanto la salma è all’obitorio e non può essere esposta ai familiari a causa delle condizioni. Appena la procura rilascierà il nullaosta si effettueranno i funerali a Verona e successivamente sarà cremata per una sua espressa volontà.
Luisa Stifani
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