I Pirati conquistano Berlino

I conservatori della Merkel non ce l’hanno fatta neanche a Berlino, anche se hanno limitato la sconfitta, con un leggero incremento delle preferenze. Nel land della capitale a vincere sono stati  i socialdemocratici, ma in un turno elettorale che ha visto una forte crescita dei Verdi, tanto che la capitale tedesca non sarà più guidata […]

I conservatori della Merkel non ce l’hanno fatta neanche a Berlino, anche se hanno limitato la sconfitta, con un leggero incremento delle preferenze. Nel land della capitale a vincere sono stati  i socialdemocratici, ma in un turno elettorale che ha visto una forte crescita dei Verdi, tanto che la capitale tedesca non sarà più guidata da una coalizione rosso-rossa (Spd-Linke), bensì da una nuova alleanza tra il partito del sindaco, il riconfermato Klaus Wowereit, al terzo mandato. “Berlino vuole il cambiamento – ha commentato ieri sera la capolista dei Verdi, Renate Kuenast – Noi vogliamo organizzare il futuro di Berlino”. Ma al posto di comando c’è sempre la Spd e la vittoria di ieri ha dato nuova forza al suo leader nazionale, Sigmar Gabriel, il quale ha visto questo risultato come il chiaro segnale di una possibile coalizione rosso-verde anche a livello federale, dopo le Politiche del 2013. La vera novità nelle elezioni regionali è l’exploit del “Partito dei Pirati, che si è presentato per la prima volta e si è subito assicurato l’ingresso nel Parlamento locale, con oltre l’8% dei consensi. Per molti osservatori l’affermazione del Piraten Partei, è un sintomo del disagio che si è creato nel paese nei confronti dei partiti storici, come appunto la Cdu della Merkel. A preoccupare è il crollo dei Liberali, scesi di sei punti ed attestasti allo 1,6%, sicché, sotto la soglia di sbarramento, il che costringe Angela Merkel ad immaginare nuove alleanze  se vuole restare cancelliere, poiché con la coalizione nero-gialla non si può più governare, scrive oggi a chiare lettere la Sueddeutsche Zeitung, invitando la Fdp a fare un passo indietro. Lo Spiegel va ancora più avanti ed evoca la possibilità di elezioni anticipate: “Gli elettori di Berlino hanno dimostrato ancora una volta – scrive il settimanale – di essere gli apripista a livello federale. Il cancelliere si trova adesso di fronte a una difficile decisione e deve risolvere il ‘problema Fdp’, magari con la convocazione di elezioni anticipate”. Tornando ai “Pirati”,  in questa elezione, il partito, che per la prima volta entra in un parlamento regionale, è riuscito a modificare la sua immagine di gruppo di “nerds”, presentandosi alle elezioni chiedendo reddito di base garantito, mezzi pubblici gratis, diritto di voto per tutti a partire dalla nascita e legalizzazione della cannabis. Gero Neugebauer, politologo della Freie Universität di Berlino, ha spiegato che: “il loro risultato va visto come l’espressione di una protesta contro i partiti tradizionali e soprattutto contro i Verdi, che hanno dimenticato alcuni elementi che prima facevano parte della loro politica, come la richiesta di maggiore trasparenza”. l partito dei pirati tedesco è stato fondato cinque anni fa e, a partire dalla sua fondazione, conta ora circa 13,000 membri. La crescita del partito è esplosa nel corso del 2009 durante un dibattito politico nazionale circa il blocco di siti contenenti materiale pedografico su internet. In molti hanno letto nella decisione di bloccare una forma di censura e si sono battuti attivamente per evitare la presenza di un “precedente”. Secondo quanto riportato da molti quotidiani tedeschi alla base del successo del partito ci sarebbe una campagna irriverente che ha catturato l’immaginazione della fascia più giovane degli aventi diritto al voto. Il risultato ha comunque precedenti in Europa: il primo partito Pirata a raccogliere voti per entrare in parlamento è stato quello svedese, che nel corso delle elezioni del 2009 raccolse circa il 7% dei voti. Ricorda oggi Lettera 43 che il partito dei pirati fu fondato in Svezia nel 2006, da Rickard Falkvinge, un imprenditore classe 1972, che mollò gli studi di fisica tecnica per guidare un progetto alla Microsoft Corporation, per poi gestire una piccola azienda di software e infine dare vita a una formazione politica che combattesse contro le leggi che regolano il copyright. Nel 2009 il partito svedese è riuscito a eleggere un deputato a Strasburgo, mentre poi, partiti gemelli sono spuntati come funghi un po’ dovunque, ma quello tedesco sembra aver trovato terreno fertile negli acquitrini della Politikverdrossenheit, un parolone impronunciabile che descrive il disincanto dei cittadini dalla politica tradizionale. Uno degli eroi di questi neo-pirati politicizzati è  Julian Assange, l’ideatore di WikiLeaks. Un aspetto curioso è invece la scarsa presenza, nelle liste, di rappresentati femminili:  sui 17 candidati berlinesi, 16 sono uomini e una sola donna. Ma le cose cambieranno in fretta, si è affrettato a dichiarare Fabio Rehinard, candidato-pirata al Senato di Berlino.

Carlo Di Stanislao

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