“Veram corporis et animae Fortunam”. La Chiesa Cattolica Apostolica non teme nulla come una navicella che, tra passato e futuro, negli oceani in tempesta della storia della Terra, prosegue il suo viaggio guidata da Dio attraverso i poveri mezzi umani che si evolvono nel tempo in un processo di acquisizione e di autocoscienza universale. In tal senso, i cosiddetti “prodigi”, ossia le manifestazioni apparentemente incredibili del Divino sulla Terra, seppur non “materia” di fede, in un’epoca secolarizzata come la nostra, dovrebbero suscitare almeno un forte interesse razionale per una corretta indagine scientifica ancora largamente latitante. La Chiesa è protetta da Maria Santissima, Madre di Dio. Lo attestano i miracoli, le grazie, i prodigi, i fatti, gli eventi narrati, trascritti e testimoniati nei secoli. Anzi, potremmo osare affermare, senza tema di smentita, che i Miracoli Eucaristici di Gesù in tutto il mondo (dunque anche in Abruzzo) sono strettamente legati al culto mariano. Se la Chiesa fosse stata un’invenzione umana, sarebbe crollata con l’Impero Romano d’Oriente. Eppure nei suoi duemila anni di Storia gloriosa, la Chiesa ha visto crollare filosofie, regni, imperi, governi, stati e ideologie, sopravvivendo miracolosamente a qualsiasi “fine” annunciata dell’Umanità. Grazie a Maria Santissima. Il metodo galileiano è fondato sull’osservazione e sulla riproducibilità del fenomeno naturale ma l’Universo ci sta insegnando anche altre “cose” quantistiche (ad esempio, l’osservazione modifica il fenomeno!) apparentemente incredibili e perfettamente naturali nella nostra realtà fisica come insegna Albert Einstein. Le cui equazioni e implicazioni sulla gravità quantistica e sulla “curvatura” dello spazio-tempo, non sono state ancora ben comprese dalla “cultura” dominante atea, se si continuano a scrivere fesserie sui quotidiani e su Internet sul tema delle “infinite e irraggiungibili distante interstellari”. Certamente ai Lettori del Calendario di Frate Indovino non sarà sfuggita la ristampa anastatica (riproduzione fedele) del prezioso ed introvabile volumetto “Breve narrazione storica degli avvenimenti riguardanti il Miracoloso Simulacro di Nostra Signora della Fortuna che si venera nella Chiesa dei Santi Vittore e Carlo in Genova”, stampato nel capoluogo ligure nel 1898, e dal quale si è tratto spunto per il famoso Calendario AD 2011. Nell’opera vengono descritti, con particolare cura, gli avvenimenti relativi al miracolo e tutte le altre straordinarie “grazie” operate, seconda la devozione popolare trascritta, dalla Miracolosa Statua dal 1636 al 1898. Il testo è impreziosito da una rilegatura in filo refe con copertina rigida cartonata e ricoperta in tela, con sovrimpressioni in ora a caldo (Edizioni Frate Indovino). “Le vicende documentate e garantite da un nucleo centrale di storicità – rivela Frate Indovino – indicano chiaramente la presenza reale della Vergine Santissima nella Storia dell’Umanità”. In effetti, la parola “Fortuna” non ha nulla a che vedere con la capricciosa dea bendata dell’antichità e della modernità che manda in rovina ogni anno, nei vari “giochi” elettronici, centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. No. Il volumetto parla di un’incontro con una Persona reale, testimoniato e sottoscritto da centinaia di persone che in passato hanno scoperto la bellezza della loro vera Fortuna. Gratis. La Madre di Dio che vuole e può realizzare, in quanto Regina dell’Universo, il nostro bene divenendo la nostra personale Fortuna, attende solo il nostro consenso. Le storie raccontate nel libro sono vere. Una di esse parla di una polena raffigurante una Madonna con il Bambino, sbalzata in mare dalla prua di una nave irlandese ancorata nel porto di Genova a causa di una tempesta e tirata a riva da alcuni marinai. L’immagine si venera ancora nella repubblica marinara. Certamente i “miracoli” non mancano e compiono, alla luce della fede cristiana, una specie di “trasfigurazione” dell’idea mitologica e pagana di fortuna in “provvidenziale intelligenza divina”. I fatti descritti nel libro non sono favole. Sono eventi della vita quotidiana del passato, che equiparano il concetto classico di fortuna (sorte) a quello di Provvidenza. “In minibus tuis sortes meae”. Questo è il vero significato del titolo riconosciuto dalla Chiesa Cattolica alla Madonna di San Vittore: Nostra Signora della Fortuna. “Nel senso che è Lei la nostra Fortuna – fa notare Frate Indovino – è Lei il bene, il sostegno, l’aiuto, la capacità ed insieme la volontà di volgere il male in bene. La bambina che cade dal quarto piano, ha trovato in Lei la sua fortuna. Così chiunque La incontra trova la propria fortuna”. Ciascuno è artefice del proprio destino entro precisi limiti naturali di libertà, volontà e di capacità. Come si legge nella “protesta” dell’Autore del volumetto “si raccontano fatti prodigiosi” sui quali ogni giudizio spetta alla Chiesa che si avvale sempre di metodi scientifici per vagliare i singoli casi. Gli infiniti miracoli e le grazie che Maria concede al popolo genovese, furono raccolte per la prima volta dal R. Tomaso Lorenzo Zignago Priore a S. Vittore nel 1757. Meraviglie e prodigi furono trascritti dai notai Giacomo Connio e Peirano. Nell’archivio parrocchiale di S. Vittore nel 1892 furono trovate le carte dei “processi autentici” iniziati il 5 agosto 1636 “sottoscritti dal Vicario Generale dell’Arcivescovo di Genova il 25 dello stesso mese”. Una nota scritta da un marinaio dell’epoca descrive “circa quattrocento grazie ottenute da N.S. della Fortuna”. Il Rev. Can. Giuseppe Grondona di S. Lorenzo, già economo della Parrocchia dei SS. Vittore e Carlo nel 1847, produsse e consegnò altra documentazione su grazie e miracoli descritti dal R. Priore Don Gaetano Valentino Solari, nato al Cielo il 12 aprile 1847. Le due note furono consegnate nel 1893 al Cancelliere Arcivescovile Don Carlo Remondini. La ricerca di documenti nell’Archivio di Stato e nei codici manoscritti delle librerie della città, impreziosì il volumetto di dati raccolti nelle bolle dei Sommi Pontefici, nelle decisioni della Repubblica Genovese, nelle lettere degli Arcivescovi e nell’infinita serie delle grazie operate dal miracoloso simulacro in quasi 400 anni. La pubblicazione del libro in occasione del primo centenario della traslazione solenne (AD 1799) del miracoloso Simulacro di N.S. della Fortuna (grazie alle Edizioni Frate Indovino oggi il volumetto è disponibile in duemila copie), è certamente opera meritoria nella ricerca della Verità. La Gran Madre di Dio è sorgente inesausta di fortune vere, di benedizioni e di grazie infinite in ogni direzione dello spazio e del tempo. Maria Santissima è più preziosa di qualsiasi montepremi di qualsivoglia lotteria, quiz televisivo, macchina elettronica ed gioco “on line”. A corredo del volumetto, l’opera contempla: i “Nove Colloqui” per la novena di N.S. della Fortuna, l’Orazione per il giorno della Sua festa, l’Inno, la “regola” femminile per il titolo di Nobile Dama di Nostra Signora della Fortuna, la preghiera alla Madonna per i 40 anni d’indulgenza scritta il 16 novembre 1897 da Mons. Reggio, Arcivescovo di Genova. Dunque, un piccolo libro prodigioso perché vi si attesta nei secoli che la Madre di Dio è la vera Fortuna delle anime e dei corpi, come dichiarato dai Padri e Dottori della Chiesa. Religione e scienza possono dialogare tranquillamente senza temere nulla. Anzi, hanno tutto da guadagnare nella condivisione reciproca, imprimendo un’accelerazione incredibile all’evoluzione etica, scientifica e tecnologica dell’Umanità.
Nicola Facciolini
Storia del miracoloso simulacro di Nostra Signora della Fortuna che si venera nella Chiesa dei Santi Vittore e Carlo in Genova. Il prodigioso volumetto delle Edizioni Frate Indovino di Perugia. Tra passato e futuro, la navicella della Chiesa, negli oceani in tempesta della storia, è protetta da Maria Santissima. Lo attestano i miracoli, le grazie, i prodigi, i fatti, gli eventi narrati, trascritti e testimoniati nei secoli. Religione e scienza possono dialogare tranquillamente senza temere nulla. Anzi, hanno tutto da guadagnare nella condivisione reciproca, imprimendo un’accelerazione incredibile all’evoluzione etica, scientifica e tecnologica dell’Umanità.