Gianpaolo Tarantini puntava a gestire un business da 100 milioni di euro. Assieme all’imprenditore pugliese Enrico Intini, che aveva ingaggiato Gianpi come mediatore per usare la sua conoscenza con il premier per fare affari, ha tentato di mettere le mani su 14 tra procedure negoziali e appalti banditi da Sel Proc (gruppo Finmeccanica) in favore della Protezione civile. Sulle 14 commesse sono concentrate ora le indagini della procura di Bari che ha concluso l’inchiesta sulle escort stralciando il filone appalti nel quale sarebbero coinvolti Tarantini, Intini e manager del gruppo Finmeccanica. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. Non sono invece iscritti nel registro degli indagati i nomi del presidente di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, dell’ex capo dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e della moglie di Guarguaglini, Marina Grossi, ad di Selex Sistemi Integrati, altra società della galassia Finmeccanica. I nomi dei tre compaiono negli atti della procura di Bari perché Tarantini parla spesso al telefono con Berlusconi invitandolo a favorire gli incontri tra Intini, Guarguaglini e Bertolaso. Nonostante le raccomandazioni del premier, però, il duo Intini-Tarantini non riuscirà a vincere nessun appalto. Dalle carte dell’inchiesta sulle escort emerge che gli accertamenti in corso riguardano alcuni manager del gruppo industriale. Primi tra tutti il dimissionario Rino Metrangolo, ex consigliere di amministrazione della Seicos ed ex presidente della Sistemi di software integrati (Ssi), e Domenico Lunanuova, direttore esecutivo della Seicos spa. Metrangolo, al quale Tarantini ha fornito prostitute per avere informazioni dall’interno di Finmeccanica, è indicato negli atti come “la testa di ponte” di Tarantini nel gruppo industriale. Gianpi avrebbe indotto il manager a fare insider information per suo conto prospettandogli la possibilità di essere segnalato a Guarguaglini direttamente da Berlusconi. E’ grazie alla mediazione di Metrangolo che Tarantini – secondo l’accusa – riesce a stabilire un contatto con Lunanuova, che è il direttore esecutivo della Seicos, società che assieme a Selex aveva costituito la Sel Proc. Lunanuova – è scritto negli atti – si dà un gran da fare per aiutare Tarantini perché spera che Gianpi lo aiuti, visto il suo rapporto confidenziale con il capo del governo, sia ad ottenere scorciatoie per la realizzazione di progetti aziendali in cui il manager è coinvolto sia per mettersi in luce con la presidenza di Finmeccanica. Secondo i pm, è Lunanuova a far arrivare al ‘comitato d’affarì Intini-Tarantini le prime offerte di commesse “il cui esito favorevole appariva, in partenza, scontato”. La prima gara riguarda l’esecuzione di scavi per il deposito di fibra ottica nelle Marche per un valore di 16 milioni. Un affare che a Intini non interessa e, infatti, rinuncia a parteciparvi in quanto lo ritiene economicamente non vantaggioso. E’ sempre Lunanuova ad avvisare Tarantini di un’altra gara da 35 milioni per il deposito di fibra ottica tra Lazio, Marche ed Umbria. Nell’occasione Tarantini ribadisce a Lunanuova di ricordarsi di chiedere a Lorenzo Mariani, dirigente di Selex, per le attività del G8 dell’Aquila. Lunanuova gli risponde dicendo di aver parlato con Mariani, il quale stava cercando di “fare uno sforzo per cercare di dimostrare ad Enrico (Intini, ndr) che lo fa partecipare al G8” specificando che, però, “si parla di fesserie, non di grosse cifre…”. Passa il tempo e i tre (Intini, Tarantini e Lunanuova) parlano di altri appalti, tra cui quello per la copertura di Isoradio sulla Salerno-Reggio Calabria e in Abruzzo. Intini nell’occasione dice a Lunanuova di avere la sensazione che avrebbero voluto assegnargli solo i “lavori meno nobili” mentre la sua azienda era in grado di fare lavori nel settore delle tecnologie e della progettazione dove probabilmente vi erano più margini di guadagno. E avverte il dirigente: “so che tu ti fai la parte che è polpa e io mi devo fare l’osso… sappi che tu un pezzo di polpa me lo devi dare”, facendo intendere – annota la Gdf – che “sarebbe stato anche disposto ad eseguire i lavori meno redditizi a patto che poi avrebbero dovuto dividersi gli introiti derivanti dai lavori riguardanti la progettazione”. Dalle carte risulta che gli altri 12 appalti (oltre ai due sulla fibra ottica) su cui indaga la procura ci sono le sei procedure per l’ampliamento della Rete Isoradio sulle autostrade A24/A25/A14 e su alcuni raccordi del valore di 2,3 milioni; tre appalti per complessivi 7,8 milioni: due per la fornitura di strutture per l’emergenza derivante da terremoti, l’altro per l’acquisto di strumenti di radiolocalizzazione dei mezzi terrestri e delle persone della Protezione Civile; l’appalto da 22,7 milioni per la costruzione della dorsale in ponte radio della Protezione civile, e quello per la fornitura di beni e servizi per il G8 dell’Aquila da 17,8 milioni, fino al quello per l’acquisizione di computer per 612mila euro. I rapporti con Finmeccanica si interrompono nel giugno 2009 con le dichiarazioni scandalo di Patrizia D’Addario che accusa Gianpi di aver portato lei ad altre prostitute a casa di Berlusconi.
Roberto Buonavoglia
Lascia un commento