Circa 4600 morti e 500.000 senza tetto, è questo il tragico bilancio dal 1968 ad oggi in Italia a causa di eventi sismici. Lo dichiara Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi ,alla vigilia della conferenza in programma domani a Torino, a Geoitalia.
L’elenco delle tragedie è lungo: Belice ’68, Friuli ’76, Irpinia ’80, Marche-Umbria ’97, Molise-Puglia 2002, Aquila 2009.
La spesa pubblica per l’emergenza e la post-emergenza – ha ancora sottolineato Graziano – è pari a circa 150 miliardi di euro in soli 40 anni”. “Di contro, in prevenzione sismica – ha osservato – lo Stato ha inteso investire ‘solo’300 milioni dall’86 al 2003, e 750 milioni dal 2003 a oggi, soprattutto per adeguare edifici pubblici”. “Nel territorio italiano sono state ricostruite dall’INGV ben 36 diverse zone sismogenetiche – ha proseguito Graziano – nelle quali, statisticamente, si originano circa 2000 terremoti l’anno aventi magnitudo superiore ai 2.5 gradi Richter. Di essi almeno un evento all’anno, sempre statisticamente, è sopra la soglia del danno significativo, compreso quindi tra 5 e 6 gradi ed uno ogni 10-20 anni è gravissimo, tra 6 e 7 gradi Richter”. “Se a tutto questo aggiungiamo l’alta vulnerabilità sismica da cui è caratterizzata una significativa percentuale dell’edificato esistente in Italia, sia pubblico che residenziale, risulta che ancora oggi – ha rilevato Graziano – ogni evento sismico di una certa intensità determina nuovi lutti e danni enormi, anche quando trattasi di eventi che, per la loro magnitudo, dovrebbero dare effetti molto più ridotti. L’Aquila 2009 ha purtroppo ancora una volta confermato tutto ciò. Dopo il sisma dell’Aquila, la legge 77/2009 ha previsto circa 960 milioni da investire fino al 2016 in valide ed innovative azioni di prevenzione, perché oltre agli edifici pubblici si investe in microzonazione sismica, nell’adeguamento di edifici privati, nella educazione sismica”.
La foto che introduce il testo è il paese di Venzone dopo la scossa del maggio 1976 e prima di quella di settembre: il campanile del Duomo è ancora in piedi, crollerà (anche per causa di due grandi lesioni a V alla sua base conseguenza della stessa) nella tragica scossa del successivo settembre…