Martedì 27 settembre all’aula della Camera va al voto la delega al Governo in materia di sperimentazione clinica dei farmaci.Disegno di legge 4274-A, presentato dal Ministro della Salute Fazio, con parere favorevole della Commissione Affari Sociali: Art 1Il Governo è delegato ad adottare, entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi… in materia di sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano.
Un Parlamento che delega il Governo a legiferare in proprio su sperimentazione medica a carico di tutti i cittadini italiani non è un Parlamento, ma un’accolita di irresponsabili che votano per la sudditanza della Sanità al soldo, aprendo un nuovo mercato che riduce gli italiani a cavie al servizio delle case farmaceutiche. La Delega prepara e sancisce la dittatura sanitaria.
Nei principi di delega, si afferma che tale riassetto è da realizzarsi in conformità alle disposizioni (esigenze?) dell’Unione Europea.
Il Governo individuerà i Centri pubblici e privati autorizzati alle sperimentazioni dalla fase 0 alla fase IV con particolare sostegno, attivazione e promozione dei Centri Clinici dedicati agli studi di fase 0 e fase I, quindi quelli per la sperimentazione su volontari sani.
Si ribadisce che la delega riguarda azioni mirate per evitare una perdita della quota di ricerca clinica nazionale a favore di quei Paesi dotati di contesti procedurali ed economici più attrattivinel settore delle ricerche early phase cioè di fase 0 e fase I (sul volontario sano).
Ci dicono che gli italiani non lo farebbero per soldi né per miseria, ma per bontà, come già fanno cedendo da viventi sani un rene, parte di fegato e prossimamente di polmone, a degli estranei.
Il Governo istituirà con Decreto un Comitato Nazionale delle Politiche di sperimentazione clinica dei medicinali; fonderà la banca dati nazionale che dialogherà con la banca dati europea e con l’osservatorio nazionale; ridurrà il numero dei Comitati Etici da 269 a 110 circa, collegandoli alla rete informatica del Comitato Nazionale; avvierà procedure informatizzate per la gestione della documentazione e della notifica delle reazioni e degli eventi avversi verificatisi nella attività di sperimentazione. Per quanto attiene le responsabilità professionali però, è stabilito che sono coperte dal segreto professionale e d’ufficio.
I decreti legislativi del Governo saranno su proposta del Ministro della Salute di concerto con il Ministro per le Politiche Europee in primis e in subalternità con gli altri Ministri. Gli schemi dei decreti di Governo saranno trasmessi alla Camera dei Deputati per pareri entro 40 giorni, decorso tale termine i decreti saranno considerati validi. Comunque il Governo anche dopo l’emanazione potrà adottare disposizioni integrative e correttive.
E’ stato ribadito più volte nel DDL che da tutto ciò non dovranno derivare oneri alla finanza pubblica. Allora chi paga? E quali vantaggi ne traggono gli italiani?
Nella premessa c’è la risposta: tale legge avrà importanti ricadute sul piano occupazionale per gli
sperimentatori che per lavorare non dovranno migrare potendo restare in Italia (dove ci sono le cavie).
Inoltre si afferma che la sperimentazione costituisce un’entrata aggiuntiva e alternativa per l’amministrazione sanitaria. Già ora per ogni sperimentazione viene stipulato un contratto trasponsor e amministrazione sanitaria locale; quest’ultima quando riceve il compenso per la prestazione sperimentale, trattiene una quota e trasferisce il residuo nella retribuzione dello sperimentatore. Anche nei principi di delega si stabilisce che rimarrà in capo al direttore generale della struttura sanitaria coinvolta nello studio la firma della convenzione economica.
Tra i principi di delega è introdotto anche il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) personale che è alimentato in maniera continuativa dai medici curanti ed utilizzato nella ricerca.
Il Parlamento ha già tradito molte volte delegando il Governo in materia di sanità. Gravissimo quando ha ceduto nel 1993 al Ministro della Sanità e sue lobby il potere di definire modalità e tempi per la dichiarazione autoritaria di morte cerebralee successive variazioni, da cui il Decreto del Min. Raffaele Costa nell’agosto del 1994 e successivo diktat peggiorativo della Min. Livia Turco nell’Aprile 2008. La la strada è aperta al possibile artificio mortifero dell’attuale o prossimo Ministro.
Se abbiamo ben capito, la delega al Governo per la sperimentazione clinica dei medicinali è così assoluta ed i principi di delega così generici, che non ci stupiremmo se il Governo usasse questo potere per decretare l’uso dei corpi in cosiddetta morte cerebrale da tener vivi per un anno per esercitazioni chirurgiche, chimiche e radiologiche: proposta di legge che balla in parlamento dal 2004, da noi stigmatizzata per la sua abiezione in due Audizioni presso la Commissione Affari Sociali.
Neppure ci meraviglieremmo se il Governo decretasse la forma delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT) per superare e tacitare l’opposizione all’alimentazione e idratazione forzate su persone in stato vegetativo; o peggio decretasse l’uso di farmaci sperimentali di massa, come già fatto col vaccino anti-HPV di fatto imposto a tutte le bambine italiane.
Un’impostazione da 1984 (Orwell) che vede le dirigenze politico-economiche accordarsi tra loro su come piegare tutti quanti alle logiche del profitto, camuffando le intenzioni con la promessa di un portale informatizzato per il cittadino che, lungi dal facilitargli la vita, sarà solo fonte di pubblicità, condizionamento e reclutamento.
Nerina Negrello
Presidente Anti Predazione
www.antipredazione.org
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