Il premio Nobel per la pace 2011 e’ stato assegnato a tre donne: alla presidente della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf, alla sua connazionale Leymah Gbowee e alla yemenita attivista per i diritti civili Tawakkul Karman. Da quando è stato istituito, nel 1901, sono state 14 le donne che hanno vinto il premio Nobel per la Pace. La prima a riceverlo è stata la baronessa Bertha Sophie Felicita von Suttner nel 1905, pacifista nata a Praga nel 1843.
Il premio rappresenta, secondo le intenzioni del comitato per il Nobel, un riconoscimento del rafforzamento del ruolo delle donne, in particolare nei paesi in via di sviluppo.
“E’ un premio per me, ma soprattutto per tutte le donne dello Yemen”, questa è stata la prima dichiarazione, riferita dalla televisione satellitare Al Arabiya, di Tawakkul Karman, l’attivista yemenita tra le vincitrici del Premio Nobel per la Pace insieme alla presidente liberiana Ellen Johnson Sirleaf e alla sua compatriota Leymah Gbowee. Il primo pensiero della Karman e’ andato alla ‘primavera araba’.
Messaggi significativi da tutto il mondo, soddisfazione è stata anche espressa dalla cancelliera tedesca Angela Merkel per l’assegnazione del premio Nobel della Pace a Elle Johnson Sirleaf, Leyman Gbowee e Tawakkol Karman. Ne ha parlato a Berlino il portavoce del governo Steffen Seibert. Il portavoce ha sottolinato “la saggia decisione” presa dalla commissione svedese, che ha “voluto dare un messaggio chiaro: le donne sono una speranza per uno sviluppo pacifico non soltanto in queste zone travagliate, ma in tutto il mondo”.
Amnesty International ha espresso un significativo giudizio sulla decisione del comitato del premio Nobel per la pace di riconoscere il lavoro delle attiviste impegnate nella difesa dei diritti delle donne nel mondo. “Questo premio riconosce ciò che le attiviste e gli attivisti per i diritti umani sanno da decenni: che la promozione dell’uguaglianza è il fondamento per la costruzione di società giuste e pacifiche” – ha dichiarato Salil Shetty, Segretario generale di Amnesty International. “Il lavoro senza sosta di queste e di innumerevoli altre attiviste ci porta più vicini a un mondo nel quale le donne vedranno protetti i loro diritti e avranno maggiore influenza a ogni livello di governo. Oggi non celebriamo solo tre importanti donne, ma tutte le persone che lottano per i diritti umani e l’uguaglianza all’interno delle loro società” – ha concluso la Shetty. “La scelta di quest’anno del comitato Nobel incoraggerà le donne di ogni parte del mondo a proseguire la lotta per i loro diritti”.
“La scelta di premiare tre donne direttamente impegnate nel rinnovamento democratico nei rispettivi Paesi – si legge in una nota del Quirinale – riconosce la straordinaria originalità del contributo femminile all’avanzamento del progresso civile e sociale nel mondo contemporaneo. Questo Premio Nobel sancisce al tempo stesso il cammino del continente africano verso la pace e lo sviluppo e rafforza le spontanee istanze di libertà, partecipazione e democrazia che si levano da numerosi Paesi del Mediterraneo e che non possono più essere disattese”.
Nel giorno in cui è stato assegnato il premio Nobel per la pace 2011, gli Stati Uniti ricordano che il dissidente cinese Liu Xiaobo, vincitore dello stesso premio l’anno scorso, è ancora in prigione, e ne hanno chiesto ancora una volta la liberazione. “Rinnoviamo il nostro appello al governo cinese affinché (Liu Xiaobo) sia liberato”, ha affermato la portavoce del Dipartimento di Stato Victoria Nuland. Liu Xiaobo è stato condannato nel 2009 ad 11 anni di prigione per “sovversione”.
Lascia un commento