Serve una “politica organica, strutturale e lungimirante per la famiglia”, basta con i provvedimenti spot, con i bonus e con la “carità”. Ad affermarlo è l’Associazione nazionale delle famiglie numerose che oggi si è data appuntamento a Roma per manifestare contro il Governo. Un centinaio di persone (una famiglia per ogni provincia italiana), davanti a piazza Montecitorio si incateneranno per sottolineare il peso che grava sulle famiglie. Tutto intorno a questa catena umana, ci saranno alcuni passeggini per bambini, volutamente lasciati vuoti per rappresentare la mancanza di politiche a sostegno dell’infanzia.
“Chiediamo il rispetto dell’articolo 31 della Costituzione e il sostegno alla famiglia, all’infanzia e alla gioventù. Il Governo si era impegnato in questo senso ma ora ci sentiamo traditi, perché non ci si preoccupa più del bene del Paese ma solo di questioni personali- sottolinea Mario Sberna, presidente dell’associazione delle famiglie numerose e padre di sei figli-. E’ necessario pensare a una politica strutturale che preveda detrazioni fiscali in base al carico familiare e tenga conto del ruolo delle donne, che spesso per la famiglia rinunciano agli scatti di carriera o vengono mobbizzate, la situazione di molte famiglie è sotto la soglia della povertà”.
Secondo Sberna la famiglia costituisce anche una figura portante per il rilancio dell’economia. “La famiglia è una cellula fondamentale della società- continua-. Ci vuole pertanto un fisco equo che tolga a chi ha troppo e dia a chi ha poco”. Tra le richieste avanzate dall’associazione: una riforma fiscale che tenga conto dei carichi familiari; la modifica dell’Isee con l’introduzione di coefficienti che rilevino i carichi familiari; l’introduzione di deduzioni o detrazioni fiscali sulle addizionali comunali e regionali per chi ha più figli; raddoppio degli assegni familiari; tre anni di contributi figurativi ai fini pensionistici per ogni figlio messo al mondo; riconoscimento dello status di categoria protetta per chi ha più di tre figli al fine delle assunzioni e riduzione immediata dell’Iva sui prodotti per l’infanzia (dal 21 al 4%) oggi equiparati a beni di lusso. “Siamo stufi di vedere calpestati i nostri diritti, i nostri valori, la nostra costituzione- sottolineano i rappresentanti dell’associazione- Siamo stanchi di vedere un paese scivolare nel suicidio sociale. Non chiediamo privilegi ma giustizia ed equità. Chiediamo di far nascere e crescere il futuro dell’Italia”. Il presidente Sberna consegnerà alla portineria di palazzo Chigi un “regalo” per il presidente del Consiglio: una maglietta articolo 31, il manifesto con tutte le richieste dell’associazione e un pezzo di catena, a “simboleggiare la situazione delle famiglie prigioniere delle catene fiscali e culturali che soffocano il nostro paese”.
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