Si è tenuta nel corso di questa mattina, presso la sede della Regione Abruzzo (palazzo Ignazio Silone), l’Information Day del progetto MASSIVE ‘Mapping Seismic Vulnerabilità and Risk of Cities’. L’evento è stato organizzato dall’Osservatorio Nazionale di Atene (NOA/ISARS) e Planetek Italia.
Il Progetto MASSIVE, finanziato dalla Commissione Europea (ECHO- Servizio per gli Aiuti Umanitari e la Protezione Civile) ha l’obiettivo di fornire alle autorità locali e alla protezione civile, valutazioni di pericolosità, vulnerabilità e rischio sismico per gli edifici a scala locale, nonché di stimare il carico di traffico incontrollato legato al processo di evacuazione della popolazione.
Il lavoro, della durata di due anni, si è basato sull’utilizzo del raffronto incrociato di dati riguardanti due aree di riferimento (i siti pilota) duramente colpite da eventi sismici: la regione nord-occidentale dell’Attica (terremoto del 1999) e L’Aquila (terremoto aprile 2009). Il reperimento dei dati territoriali riguardanti il cratere aquilano è stato effettuato mediante la collaborazione della Struttura Speciale di Supporto del Sistema Informativo Regionale” e della “Struttura per la Gestione dell’Emergenza”.
L’individuazione di alcuni parametri relativi alla natura del suolo, alle dinamiche dell’evento tellurico, alla struttura degli edifici e alle caratteristiche del territorio in termini di reti stradali, unitamente ad un’accuratezza nella raccolta di dati il più possibile dettagliati ha fornito la base per l’elaborazione di sistemi che potrebbero costituire strumenti validi ai fini delle modalità di ricostruzione nelle aree fortemente sismiche e della tutela degli abitanti in situazioni di emergenza.
Il progetto mira alla creazione di sistemi modulari che abbiano come caratteristiche prioritarie di flessibilità di applicazione e bassi costi di messa a punto: in questo modo se ne facilita l’estensione dell’utilizzo in altre aree, oltre che alle due prese come punti di riferimento. Si lavora ai sistemi tramite l’uso di software che sfruttano dati empirici combinati tramite formule matematiche, immagini fornite dai satelliti e fotografie aeree appartenenti alle diverse fasi di incremento di edifici e strutture.
La promozione di giornate informative in Grecia e in Italia (quella che si è tenuta oggi era prevista per la divulgazione del progetto in Italia), unitamente alla realizzazione di siti Web sull’argomento e a pubblicazioni scientifiche sono necessarie a divulgare gli strumenti del progetto, consolidarne i risultati, migliorare le strategie per un continuo miglioramento.
“Vorrei sottolineare l’importanza della collaborazione in un momento storico in cui le conoscenze sono maggiori ed è possibile un’ampia diffusione delle informazioni. Bisogna far sì che i dati, anche di natura tecnica, siano ampiamente fruibili e i risultati siano effettivi in termini di utilità. Tale scambio dovrebbe servire agli enti per sfruttare i dati raccolti” ha sostenuto Roberto Pedullà, coordinatore dello Sge (Struttura per la Gestione dell’Emergenza) che ha introdotto il convegno in assenza del Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Il progetto mira al coinvolgimento delle istituzioni, della protezione civili e degli enti preposti alla ricostruzione per l’effettiva attuazione del modello ma anche per una fertile collaborazione per di conoscenza geografica (fisica e culturale) del territorio in vista di sensibili miglioramenti in un settore, quello scientifico che si occupa dello studio degli eventi sismici, ancora ostacolato da grandi componenti di incertezza per quanto riguarda la previsione.
Non si sono potuti evitare (o non si sono voluti evitare data l’istituzione di un processo in atto) i tragici effetti del terremoto: adesso non si tolga la possibilità agli aquilani e alle popolazioni residenti in aree sismiche di avvertire un impegno profuso da parte delle istituzioni al fine di assicurare la loro tutela e quella del loro territorio tramite l’avanzamento della ricerca scientifica e tecnologica.
Elisa Giandomenico
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