Secondo l’analisi di Prestiti.it il 6,5% delle richieste di prestito personale arriva da pensionati, purtroppo il credito al consumo non conosce limiti d’eta’. Circa 360.000 italiani in pensione, nell’ultimo anno, hanno avuto necessita’ di ricorrere al credito al consumo. Sono quasi mille anziani al giorno, un fenomeno preoccupante con cui e’ ormai necessario fare i conti. “Se pensiamo che il 46,5% dei pensionati italiani- dichiara Marco Giorgi di Prestiti.it- riceve una pensione inferiore a 1.000 euro (dati Istat) ci rendiamo conto di come il ricorso ai prestiti personali sia una scelta utile per dilazionare le spese e pianificare meglio i pagamenti”. Secondo Prestiti.it il pensionato che fa domanda di prestito ha in media 62 anni – eta’ abbassata dalla presenza di richieste provenienti dai baby pensionati – cerca un finanziamento di circa 16.000 euro e vorrebbe rimborsarlo in 67 mesi, quindi piu’ di 5 anni e mezzo. Le richieste arrivano prevalentemente da uomini, che rappresentano ben il 75% del totale; le donne, dal canto loro, vorrebbero una cifra piu’ bassa, pari a 14.500 euro.
La somma e la durata del prestito si convertono in una rata media mensile che oscilla, quindi, attorno ai 300 euro. Un numero cosi’ alto di richiedenti rivela come il ricorso ai finanziamenti sia ormai un’abitudine anche fra i piu’ anziani, ma dall’altro racconta come la congiuntura economica abbia messo in difficolta’ una fetta considerevole della popolazione italiana. A ulteriore riprova di questo e’ il fatto che piu’ di un quarto del campione chiede un prestito per liquidita’ (26%), per avere, cioe’, una maggiore disponibilita’ di contante con cui affrontare le spese quotidiane; seguono, nell’ordine, le richieste di chi ha bisogno di denaro per ristrutturare casa (22,8%), e per comprare un’auto (12%). L’11,1%, poi, ha bisogno di un prestito per consolidare i propri debiti, vale a dire per riunire i finanziamenti gia’ in corso creando un unico prestito. A livello regionale, la percentuale di richieste maggiore da parte di pensionati secondo la media nazionale è superata dalla Campania e dalla Puglia.
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