C’è ancora una possibilità di salvezza, di reazione positiva di fronte alla rovina, allo svuotamento, alla distruzione, al depauperamento materiale, sociale, urbanistico e culturale che sta colpendo l’Italia tutta? Secondo alcuni sì, ma secondo altri l’atteggiamento di chiusura e respingimento dei diversi, ci dice che ogni possibilità nel nostro Paese, è spirata per sempre. Il Centro Astalli di Roma, ha raccolto nel libro “Terre senza promesse”, appena pubblicato a proprie spese, dieci storie di altrettanti i rifugiati provenienti dal Corno D’Africa (Somalia, Eritrea, Etiopia), che hanno accettato di raccontare in prima persona le persecuzioni e le torture subite, i viaggi disumani e la detenzione orribile nelle carceri libiche. Ogni racconto è introdotto da un commento-dialogo di un grande scrittore o giornalista o attore italiano: Andrea Camilleri, Gad Lerner, Giulio Albanese, Amara Lakhous, Antonia Arslan, Giovanni Maria Bellu, Melania Mazzucco, Ascanio Celestini, Enzo Bianchi, Erri De Luca. L’idea di questa pubblicazione è nata dalla necessità di voler condividere l’importanza e la particolarità di incontri con persone diverse da noi, che hanno scelto l’Italia per la loro speranza di vita e della cui scelta, per dirla con Erri De Luca, dovremmo sentirci onorati. Il libro stesso è un esempio di conoscenza e di scambio: il Centro Astalli ha, infatti, chiesto a dieci esponenti della cultura italiana di leggere un racconto e di commentarlo con un’introduzione. Così, scorrendo le pagine di “Terre senza promesse”, si sperimenta un interessante dialogo tra scrittori italiani e rifugiati e ci viene in mente una strofa de La “Poesia in Forma di Rosa”, di Pier Paolo Pasolini: Io sono una forza del Passato./Solo nella tradizione è il mio amore./Vengo dai ruderi, dalle chiese, dalle pale d’altare, dai borghi/abbandonati sugli Appennini o le Prealpi,/ dove sono vissuti i fratelli”. Sfidando i pericoli di un viaggio difficile e costoso, migliaia di persone attraversano i confini africani per fuggire da qualcosa a noi incomprensibile, soprattutto perché il Corno d’Africa appare solo saltuariamente nei titoli di cronaca internazionale. Eppure è un’area estremamente tormentata da conflitti e violenze, condizioni ambientali estreme, sequestri, attentati e sistemi politici al collasso. E qui giunti, fra mille sofferenze, si vedano reclusi, allontanati, respinti. “Un capolavoro di questo genere di testimonianza” ha commentato oggi il direttore di Radio Vaticana, padre Federico Lombardi c, durante la presentazione del libro nella sala della Protomoteca in Campidoglio, impressiona per “densità di sentimenti raccolti” e per la capacità, fra profughi e scrittori di “lavorare insieme”. ‘I richiedenti asilo e i rifugiati sono il barometro della situazione che stiamo vivendo attualmente nel mondo. Essi ci indicano le cause delle migrazioni forzate, che sono i conflitti armati, l’oppressione politica, una partecipazione inadeguata ai processi decisionali, l’impossibilita’ di far valere i diritti umani, ma anche, e forse sempre piu’, le conseguenze del cambiamento climatico e la mancanza dei beni piu’ elementari. In realta’, queste sono le principali problematiche alla base della migrazione forzata che richiedono soluzioni adeguate. E questo libro, con il sottotitolo “Storie di rifugiati in Italia”, invita ad armonizzare l’accoglienza del migrante e del rifugiato in difficolta’ con le esigenze della popolazione locale, ricordando inoltre che l’accoglienza, la compassione e la parita’ di trattamento sono le caratteristiche di una risposta davvero umanamente adeguata. Il Centro Astalli è dal 1981 che si occupa dei diritti dei rifugiati e, in una nota del Giugno scorso, ha scritto che, il nostro Paese, sul problema, “naviga a vista e rischia di buttare a mare l’opportunità di incontrare l’altra faccia della Storia e di accorgersi di quanto bella essa possa essere; poiché il futuro di tutte le società è nel meticciato”. Il Cento, con la Caritas, la Cgil, il Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, il Comitato 1° Marzo, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli enti per la pace e i diritti umani, Terra del Fuoco, Ugl Sei e l’editore Carlo Feltrinelli, il 1° ottobre ha istituito un comitato, con presidente il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, intitolato “L’Italia sono anch’io”, per una campagna di raccolta firme per le due proposte di legge di iniziativa popolare sul diritto di voto per gli stranieri residenti alle elezioni locali e regionali e per una riforma della legge sulla cittadinanza che introduca lo ius soli. La raccolta proseguirà tutti i sabati mattina fino a metà febbraio 2012.
Carlo Di Stanislao
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