Potrebbero aprirsi nuove efficaci e sempre meno invasive cure per il cancro del colon a partire dai risultati di due ricerche indipendenti condotte rispettivamente dall’Università del Canada e dal Cancer Institute di Boston: un batterio solitamente associato a carie e ulcere della pelle potrebbe essere un fattore complice nella formazione del cancro al colon.
La scoperta, pubblicata dalla rivista Genome Research, è di Robert Holt della BC Cancer Agency e Matthew Meyerson del Dana-Farber Cancer Institute di Boston; da un confronto tra materiale genetico presente nel tessuto intestinale di pazienti affetti da cancro e quello presente in persone sane è spesso emerso nel primo caso la presenza di Dna del Fusobacterium. Tale batterio, componente molto rara del normale microbioma intestinale, è stato in passato collegato a colite ulcerosa, a sua volta fattore di rischio noto per i tumori all’intestino.
Grazie alla scoperta, nuovi studi clinici potrebbero testare vaccini e antibiotici per la prevenzione e la cura di un cancro, quello al colon, che è la seconda causa di decessi per cancro.
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