Fabrizio Filippi, noto come il ragazzo dell’estintore o “Er Pelliccia” resta in carcere in seguito agli scontri di sabato a Roma. L’accusa è di resistenza pluriaggravata. La pena varia dai 3 ai 15 anni di reclusione. Filippi ha detto inizialmente a chiunque lo interrogava che aveva usato l’estintore per spegnere un incendio. I legali del ragazzo stanno valutando se presentare il ricorso al tribunale del Riesame.
Ai poliziotti che lo hanno arrestato ha dichiarato di non essere un black bloc, ma di essersi semplicemente fatto “trascinare dagli avvenimenti”. “Non volevo fare male a nessuno. Non avevo obiettivi da colpire. Ho compiuto quel gesto preso dalla concitazione del momento”, si è difeso lo studente rispondendo in carcere alle domande del gip.
Il ventritreenne, già noto alle forze dell’ordine, al ritorno dalla manifestazione di Roma era ricorso in ospedale per farsi curare alcune ferite lievi, che per gli investigatori si è procurato proprio durante gli scontri. Il giovane è stato rintracciato dalla Digos nell’area dell’antagonismo perugino. Gli agenti stanno ancora verificando quale ruolo abbia precisamente avuto il giovane nella manifestazione romana.
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