In Italia l’affluenza per le prime elezioni libere in Tunisia è stata del 40%. Il dato è diffuso da Irie (Istanza regionale indipendente per le elezioni tunisine), la commissione che ha avuto l’incarico di preparare, supervisionare e controllare il voto all’estero. Per Afef Hagi, membro di Irie, che ha organizzato il voto in cinque regioni (Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo e Sardegna), “è un buon risultato, considerato che si trattava di una prima volta e che la comunità dei tunisini in Italia è molto dispersa”. L’affluenza in Italia, sempre secondo i dati di Irie, in effetti è superiore a quella registrata in Germania (32%), ma inferiore a quella francese (60-70% nelle due circoscrizioni francesi) e a quella di Bruxelles (50%). L’affluenza al voto in Tunisia è invece altissima e si aggira attorno al 90%.
In Italia i problemi logistici tuttavia non sono mancati. “Abbiamo allestito un’ottantina di seggi in tutto il paese”, spiega Afef Hagi, “è stato difficile far rispettare a tutti le stesse regole e far arrivare il materiale in tutte le sezioni, tanto che alcune hanno aperto in ritardo. Non abbiamo dormito per tre giorni, però è stata un’occasione importante per conoscersi, sarà molto utile per le prossime elezioni”. In Italia le sezioni sono state aperte per tre giorni, da giovedì a sabato, per eleggere tre seggi dell’Assemblea costituente tunisina. Dallo spoglio e si profila una vittoria degli islamici moderati di Ennhada, che avrebbero ottenuto molti consensi in particolare fra i residenti all’estero.
Intanto sulla pagina Facebook di Irie Italia arrivano i commenti di chi ha partecipato al voto. C’è chi parla di intimidazioni verbali e scorrettezze, ma per Habib in Puglia e Molise il voto si è svolto con “regolarità, accoglienza, rispetto reciproco e trasparenza”. Alaya da Torino spiega di aver trovato il seggio chiuso sabato, ma Irie “è intervenuta in tempo a salvare la situazione”. Sassi da Treviso ha votato venerdì, dopo “una lunga corsa alla ricerca del seggio”. Ouissal da Bologna non nasconde però un po’ di delusione: “Ho votato sabato mattina, mi aspettavo di trovare la fila al seggio e invece non c’era quasi nessuno. Ho paura che molti non sapessero che si poteva votare anche all’estero”.
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