La settima edizione del Premio Bianca d’Aponte – Città di Aversa si ricorderà oltre che il grande successo di pubblico, anche per l’impronta pop delle canzoni in gara oltre che per i numerosi big accorsi entusiasti ad Aversa per la finale del concorso canoro nazionale. Bungaro, Rossana Casale, Mauro Ermanno Giovanardi, Kaballà, Elena Ledda, Mariella Nava, Tricarico, Fausta Vetere e, la madrina, Cristina Donà con un unico direttore d’orchestra, Fausto Mesolella che per questa due giorni di musica ha condiviso il palco con le concorrenti e gli ospiti proponendo duetti inediti, unici ed irripetibili.
“A noi piace una musica pulita – dichiara Fausto Mesolella aprendo la serata – fuori dagli schemi, fuori dalle restrizioni e dalle costrizioni del rettangolo a 42 pollici”. In chiara polemica con i talent show televisivi. Sempre dal palco, Rossana Casale rincara la dose e lancia il suo grido di protesta verso agli addetti ai lavori (tantissimi presenti in sala): “Non illudete i giovani, non portateli in alto per poi abbandonarli e non rispondere neanche più al telefono, solo perché il mercato, dopo un anno, richiede altro”.
Mauro Ermanno Giovanardi, ai microfoni di Radio Rai Italia in diretta a Notturno Italiano sostiene l’importanza della gavetta. Augurando ai giovani che si affacciano al mondo della musica “di esibirsi in 300 concerti dal vivo all’anno”.
A Claudia Angelucci, romana classe ‘87 con “L’attimo dell’abbandono” è stato assegnato il Primo Premio Assoluto Bianca d’Aponte 2011 che si aggiudica anche la targa SIAE per il miglior testo. Inizia a 16 anni una lunga gavetta nei locali della capitale proponendo canzoni proprie facendosi notare per la naturalezza e la grinta con la quale affronta il palcoscenico e per l’intensità delle sue interpretazioni. Nel 2011 canta nel brano “Merlo rosso” inserito nell’album “Supersantos” del cantautore romano Alessandro Mannarino.
A Chiara Vidonis di Trieste con “Viola e bordeaux” va la targa per la miglior interpretazione. Si forma nella realtà musicale Triestina iniziando a cantare blues e rock con vari gruppi. Nel 1999 fonda insieme ad altri amici la sua prima band, Linea bassa, in cui canta e suona i testi e le musiche che lei stessa scrive. È questo il periodo in cui fa la sua gavetta arricchendo le sue esperienze e maturando le proprie idee musicali partecipando a diversi concorsi di rilievo. Si trasferisce poi a Milano e dopo solo un anno a Roma dove asseconda la sua inclinazione per l’esibizione in acustico senza mai allontanarsi dalla sua vena rock.
Doppio premio anche per Roberta Bosa in arte Rebi Rivale di Conegliano (TV) con “Se poi rimane” che si aggiudica la targa SIAE per la migliore composizione musicale e il Premio della Critica attribuito dai soli giornalisti presenti in sala, presieduta da Enrico de Angelis, responsabile artistico del Club Tenco. Roberta Bosa, nasce a Conegliano (TV), con una laurea in sociologia in tasca si trasferisce per tre anni in Cina per poi rientrare in Italia e dedicarsi alla musica. Nasce così l’alter ego, Rebi Rivale. A Bologna con il gruppo tutto femminile “Versione Beta” continua a scrivere e a vivere l’esperienza del live. Diplomata al C.E.T di Mogol, prestigiosa e modernissima scuola per autori, musicisti e cantanti che Giulio Rapetti Mogol ha fondato a Terni. Il 2011 è un anno ricco di soddisfazioni e riconoscimenti, non ultimo la pubblicazione del suo album omonimo “Rebi Rivale” con la M.A.P. di Milano.
Per il secondo anno consecutivo il Premio Bianca d’Aponte si fregia dell’adesione del Presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato ha assegnato all’edizione 2011 e agli organizzatori una speciale medaglia presidenziale in fusione di bronzo 2011 che durante la serata finale è stata consegnata a sorpresa a Fausto Mesolella che la custodirà a nome di tutti gli amici-artisti che ogni anno trascina con piacere ad Aversa.
Nei Prossimi giorni sul sito internet di RaiMusic, Media Partner del Premio Bianca d’Aponte, sarà disponibile uno speciale dedicato alla manifestazione con contributi video.
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