“Le politiche che sospingono la crescita e il dinamismo economico accrescono le opportunita’ dei giovani. Allo stesso tempo, le iniziative necessarie per imprimere nuovo impulso allo sviluppo fanno leva sui giovani, allentando i vincoli che ne limitano il contributo”. Lo sottolinea il governatore della banca d’Italia, Mario Draghi, alla giornata del risparmio. Secondo Draghi occorre “rimuovere gli ostacoli all’attivita’ economica abbattendo i costi di apertura e di gestione delle nuove imprese accresce la partecipazione economica delle nuove generazioni”. Le nuove imprese, “quelle cui gli economisti guardano con speranza sia per l’elevato potenziale innovativo sia per la capacita’ di stimolo dell’efficienza altrui, sono in prevalenza dirette da imprenditori con meno di 40 anni; esse tendono ad impiegare lavoratori piu’ giovani. Ma saranno piu’ competitive e dinamiche solo in presenza di un adeguato grado d’istruzione della forza lavoro, un fattore fondamentale di crescita in una ‘economia basata sulla conoscenza’”.
Il governatore della Banca d’Italia tocca anche l’instabilita’ dei redditi dei giovani e spiega: “In assenza di una redistribuzione piu’ equa delle risorse fra le diverse generazioni, rispetto al passato i giovani dovranno contribuire in misura maggiore alle finanze pubbliche”. Alla giornata del risparmio, il presidente designato della Bce, ricorda che “la crisi ha acuito soprattutto le difficolta’ economiche dei piu’ giovani”. Vi ha contribuito “il dualismo del nostro mercato del lavoro; in caso di perdita dell’occupazione i nostri giovani sono poco protetti dagli strumenti esistenti di sostegno al reddito”. Che fare? “Ridurre la segmentazione oggi esistente nel mercato del lavoro e rendere piu’ universali, oltre che piu’ efficaci e rigorose, le tutele fornite riequilibrerebbe le opportunita’ occupazionali e le prospettive di reddito, oggi fortemente sbilanciate a favore delle generazioni piu’ anziane”. Draghi insiste: “Un contratto con protezioni crescenti nel tempo, l’introduzione di un moderno sistema di sussidi di disoccupazione, renderebbero il mercato del lavoro piu’ fluido ed efficiente, oltre che piu’ equo; ben disegnate, misure di tale tipo potrebbero anche favorire i livelli della partecipazione al mercato del lavoro. Ne beneficerebbe anche la propensione verso forme di risparmio piu’ orientate sul lungo termine, che, opportunamente convogliate, potrebbero a loro volta facilitare la nascita e lo sviluppo di imprese nuove e a piu’ alto potenziale innovativo”, conclude.
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