“Definizione dei reati di abuso e sfruttamento sessuale dei minori” e “termini chiari e uniformi su tutto il territorio comunitario per le sanzioni penali”, “introduzione di circostanze aggravanti” a cui si affiancano misure di “prevenzione” e “piu’ assistenza alle vittime”. Questi i punti salienti della direttiva contro l’abuso di minori e la pedopornografia, domani al voto dell’Europarlamento, illustrati dalla relatrice del testo Roberta Angelilli (Ppe, Pdl) assieme al Commissario europeo agli Affari Interni Cecilia Malmstrom. “Questa progetto di legge- ha spiegato la Angelilli- e’ il secondo di diritto penale che viene approvata da Strasburgo dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona”.
Cecilia Malmstrom ha ricordato che i reati penali contemplati dal testo sono 20, “alcuni dei quali riguardano forme di abuso moderne come l’adescamento online”. La direttiva introduce tra gli altri la possibilita’ di bloccare i siti pedopornografici, una misura che nei mesi scorsi ha suscitato preoccupazioni legate al rischio di abuso di questo strumento a discapito della liberta’ di espressione sulla rete. “Il nostro obiettivo- si e’ difesa la Angelilli- non e’ di aprire la porta alla censura, ma laddove su internet si consumano dei reati e’ nostro dovere intervenire”. E comunque, ha aggiunto l’eurodeputato del Ppe, “qui si parla di reati perfettamente definiti”. La direttiva include anche “un articolo specifico sull’assistenza delle vittime” perche’ spesso “i bambini sono doppiamente vittime incappando in una giustizia lenta o che non tiene conto del diritto di privacy” e diverse norme relative alla prevenzione come “la confisca dei beni e dei proventi delle attivita’ a sfondo sessuale”. Conclude Angelilli: “Questo testo e’ motivo di grande soddisfazione perche’ rappresenta un impegno di grande concretezza per i diritti dei minori”.
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